Come hanno fatto a contagiarsi nella casa del Grande Fratello? Le risposte dei sedicenti esperti sono tutte da ridere

Covid nella Casa del GF Vip 7. Da ore non si parla d’altro che dei concorrenti positivi e più a rischio dopo l’accertamento della positività (e il conseguente isolamento) di Charlie Gnocchi, Luca Onestini, Attilio Romita e Patrizia Rossetti. Anche Pamela Prati, ultima eliminata dal reality, è risultata positiva.

E nella puntata di giovedì scorso aveva baciato sulle labbra Alfonso Signorini e Marco Bellavia, motivo per cui si temeva che la nuova puntata fosse a rischio. Ma a quanto pare lunedì 14 novembre 2022 andrà in onda regolarmente e il conduttore si collegherà con i vipponi isolati. Ma la domanda che tutti si stanno facendo è: com’è entrato il Covid al GF Vip?

Covid GF Vip, com’è entrato

Si sa che la produzione GF Vip 7 segue regole molto rigide per evitare focolai (come la quarantena obbligatoria per ognuno dei concorrenti) ma è chiaro che il Covid abbia varcato la porta rossa nonostante i controlli e precauzioni. “I concorrenti non si trovano in una bolla totalmente chiusa. Da quello che so ci sono cameramen, ci sono persone che li aiutano nelle pulizie. Esiste, quindi, quel contesto in cui si può entrare facilmente in contatto”, spiega all’agenzia Dire il virologo e presidente Anpas Fabrizio Pregliasco.

Il virtus che circola attualmente è “ancora più contagioso rispetto al passato, basta davvero un nulla”. “Lo sappiamo bene – aggiunge l’esperto – il tampone è utile, ma ha comunque dei limiti. Basti pensare ai falsi negativi o a situazioni di negatività legata sia al test, alla modalità con cui si esegue il test e anche al momento in cui il test viene eseguito, rispetto ad esempio a una fase di incubazione. Bisognerebbe fare i test molecolari, ma questo non è possibile, anche se adesso stanno emergendo nuove tecnologie e tempi di esecuzione davvero molto rapidi”.

Anche l’immunologa Antonella Viola, che come Pregliasco ci tiene a precisare che non vede il GF Vip è stata contattata dall’agenzia Dire sulla questione Covid. A suo avviso “può entrare perché non è possibile controllare costantemente tutti”. E i tamponi fotografano una situazione in quell’istante, dunque o tutti si fanno tamponi ogni giorno oppure è davvero difficile riuscire a controllare”.

Per la professoressa quindi “non è sorprendente che entri un po’ ovunque, nelle case di tutti e in una casa come questa”. Anche lei insiste sul maggiore contagio di questo virus “per cui è impensabile sostenere la strategia ‘zero Covid’”. Quella sostenibile “è quella della protezione attraverso i vaccini” grazie ai quali “il Covid si può gestire come un’influenza ricordandosi di prestare particolare attenzione alle persone più fragili che ovviamente, come però anche per l’influenza, corrono il rischio di finire in ospedale o, addirittura, di morire”.

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