I soldi dei russi a Zelensky non fanno schifo! Persino La Stampa costretta a confermare la notizia che il buffone ha affittato per tutto agosto il villone ad una famiglia moscovita

Niccolò Zancan per “La Stampa”

«Ma davvero? Un’inquilina russa a casa Zelensky?». Adesso tutte le finestre sono chiuse. Immobile è l’acqua della piscina. Un sacco dell’immondizia pieno di giocattoli è stato lasciato sul cancello, fra i cipressi e la strada. Non c’è nessuno.

La villa del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è in seconda fila, nella zona periferica di Vittoria Apuana. Dire periferico qui a Forte dei Marmi può essere frainteso: nel 2018 venne pagata 3 milioni e 800 mila euro da una società cipriota, la Aldorande Limited, riconducibile proprio a lui.

A quell’epoca Zelensky non era ancora diventato presidente. Era un attore di successo, che si stava per candidare. Le indiscrezioni successive, sul fatto che avesse comprato quella casa in Italia con un’operazione poco chiara, evadendo le tasse, non sono mai state smentite e neppure confermate. Da quando è diventato presidente la società che amministra la villa fa riferimento alla moglie, attraverso alcuni intermediari italiani.

«È una casa comprata con l’unico scopo di fare un business immobiliare nel posto più prestigioso per questo tipo di investimenti, è una villa messa a rendita» spiega Sergey Bashkyrtsev, ucraino, presidente del consiglio di amministrazione di una delle più importanti agenzie immobiliari della zona, la Real Estate Advisor Srl.

«Zelensky è venuto a Forte dei Marmi forse due o tre volte, non di più. Non se ne occupa di quella casa, non se ne è mai occupato. Lo scorso anno, per un certo periodo, è stata addirittura messa in vendita».

Insomma: una villa che deve produrre denaro. Essendo in seconda fila, per l’intero mese di agosto viene affittata a 50 mila euro (mentre quelle in prima fila possono arrivare a costare anche 200 mila euro a settimana). Attraverso la società che ne detiene il controllo, è stata affidata all’agenzia «Forte dei Marmi Villas»: insegna rosa, scritte in russo e in inglese. «Immobili selezionati. Con sviluppo e collaborazioni da anni con partner internazionali in Russia, UK ed Usa».

La notizia è stata scoperta dal giornale Il Tirreno: una signora russa, pochi giorni fa, ha pubblicato sui social un selfie dall’interno della casa di Zelensky. «Ma davvero?

Un’inquilina russa in casa del presidente dell’Ucraina»? Ecco perché adesso al Forte non si parla d’altro. Fa strano pensare a un’eventualità del genere. Considerata la guerra in corso, il blocco dei beni degli oligarchi. E i continui appelli all’Europa, proprio di Zelensky, per cercare di limitare qualsiasi rapporto con l’economia russa.

Il titolare dell’agenzia si chiama Claudio Salvini, le sue riposte a caldo prima di perdere la pazienza sono state contraddittorie: «Gli inquilini sono residenti a Londra. Anzi: hanno passaporto svizzero».

La signora Darya, al lavoro nella stessa agenzia, è categorica: «Noi abbiamo la consegna di non affittare a russi, ucraini e bielorussi. Quindi vi assicuro che gli affittuari di agosto avevano un passaporto europeo». Fatto sta che non è possibile controllare il contratto d’affitto: «Ragioni di privacy».

Fatto sta che la signora nel giardino di casa Zelensky ha un nome e un cognome e un numero di cellulare russo, telefono a cui non risponde. Fatto sta che alcuni testimoni l’hanno sentita parlare in russo durante queste settimane di vacanza.

Nulla di strano. I russi a Forte dei Marmi sono sempre venuti e sono considerati, universalmente, i clienti migliori: quelli che spendono di più. Erano 25 mila le presenze nel 2019, sono state 5 mila quest’ anno. Ma un inquilino russo a casa del presidente ucraino Zelensky è un’altra storia, qualcosa che si fa fatica a comprendere.

«Vi spiego io come è andata», dice ancora Sergey Bashkyrtsev. «Sono sicuro che il presidente Zelensky non sia mai stato informato sugli affittuari di casa sua, così come sono certo che gli affittuari non conoscano il nome del proprietario della casa».

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Raccontano che il pasticcio sia nato per una disdetta.

Una famiglia coreana avrebbe rinunciato all’ultimo momento, rimettendoci la caparra. Così la casa rischiava di essere vuota nel mese più redditizio. La prima richiesta è stata esaudita: una coppia con un figlio piccolo, tutti probabilmente con doppio passaporto. «È stata un’estate incredibile per Forte dei Marmi», dice Fabrizio Zanetti amministratore delegato di Real Esatte Advisor Srl.

«Tutto sold out! La minor presenza di russi è stata compensate da americani, svizzeri, lussemburghesi, belgi, tedeschi e norvegesi. Non abbiamo mai avuto tante richieste per affitto e acquisto di immobili». E i russi? «I russi vengono e parlano in inglese, si mimetizzano per non dire che si nascondono. Non è una cosa bella. Conosco molti russi che hanno passato le vacanze barricati dentro le loro proprietà, circondati da guardie del corpo armate fino ai denti».

È questa Forte dei Marmi nell’anno di guerra 2022. Un imprenditore ucraino, che ha appena comprato terreni e case e sta costruendo qui altre ville per fare business, ha ricevuto la visita della digos. Aveva fatto scrivere a lettere cubitali su un muro perimetrale: «Russi fottetevi!».

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