«Ha offeso il movimento Lgbt con le sue frasi. Le sue affermazioni sono gravi anche per le conseguenze che possono avere per i figli delle coppie omosessuali».
Così ieri la procura generale ha chiesto di condannare Silvana De Mari, medico e autrice di libri fantasy, nota per le sue tese anti-gay e no-vax. Già due mesi fa era stata ritenuta responsabile (in secondo grado) di un’altra diffamazione ai danni di un circolo Lgtb intitolato a Mario Mieli.
Al centro di questo processo, invece, c’è una frase, scritta nel suo blog nel 2017: «il movimento lgbt vuole annientare la libertà di opinione e sta diffondendo sempre di più la pedofilia». De Mari ha reso dichiarazioni spontanee, ribadendo le sue tesi.
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La difesa ha sostenuto che le sue affermazioni non potessero ledere la reputazione di un soggetto facilmente individuabile. La procura generale ha chiesto la conferma della condanna, 1500 euro di multa, ribadendo che l’ invettiva era rivolta contro gli attivisti a difesa dei diritti lgbt e riprendendo la tesi dell’avvocato Nicolò Ferraris (che assiste il Torino Pride) sui possibili pregiudizi che derivano dalle tesi dell’imputata e che ledono i bambini figli delle coppie gay.
Lgtb e chi li santifica, avete rotto i coglioni
Inquisizione Lgbt a caccia di psicoreati.
Solidarietà a Silvana De Mari, una donna coraggiosa e senza peli sulla lingua.
Con questo processo confermano le parole della De Mari: vogliono togliere la libertà di parola e sinceramente nemmeno a me piacciono troppo sti padroni del pensiero che mi vogliono obbligare a parlare bene dei loro costumi mentre io non li considero nemmeno sono il nulla, almeno finchè rimangono nei loro ranghi.