Toti senza senza vergogna! Dopo aver terrorizzato milioni di italiani con parole indegne, adesso invoca la fine delle restrizioni che ha fortemente voluto

Toti: “Basta zone a colori e quarantene infinite con tamponi: Il Covid è cambiato, serve una rivoluzione nelle norme”

GENOVA. «È cambiato il Covid e bisogna cambiare sia gli strumenti con cui lo analizziamo e lo governiamo, sia ancora prima l’approccio. È l’ora di fare reset su una normativa che noi per primi abbiamo contribuito a creare in questi due anni, ma che è superata dalla realtà. Contiamo solo i malati sintomatici, e basta con le zone a colori e i tamponi che imprigionano le persone a casa, anche se stanno bene o, peggio ancora solo, perché hanno contatti». Il governatore della Liguria Giovanni Toti invoca una vera e propria rivoluzione normativa e cita Stati Uniti e Spagna.

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Qualcuno può dire che le Regioni vogliono cambiare le regole per non finire in zona rossa o arancione.
«E non è vero, perché la divisione a colori non cambia nulla per le persone vaccinate né per le attività economiche, è diventata qualcosa che produce aspettative senza un riscontro oggettivo. Soprattutto, è cambiato il Covid e quindi gli indicatori con cui si passava da un colore all’altro oggi sono totalmente inappropriati».

Quindi per lei vanno cancellati?
«Io smonterei tante cose. Tutto quello che ci è servito in passato oggi non è più coerente con la realtà. Oggi nelle nostre corsie c’è un 40 per cento di pazienti catalogati come “Covid”, ma che col Covid non hanno nulla a che fare, se non esserne portatori sani. Dunque classificarli come pazienti che aumentano il rischio non sta nella realtà. Bisogna iniziare a considerare i malati di Covid e non i positivi al Covid, come già fanno Stati Uniti e Spagna. Bisogna smontare il sistema del tracciamento delle quarantene, ormai inutile e inattuabile, farlo vorrebbe dire paralizzare il Paese, tanto che già oggi non lo si applica e si fa solo finta di applicarlo con una ipocrisia tutta italiana. E, come ho detto, ovviamente cancellare l’anacronistico sistema di divisione in zone, perché adesso il Paese è diviso in vaccinati e non vaccinati».

Le Regioni in ordine sparso hanno già iniziato. Voi con gli antigenici equiparati ai molecolari, l’Emilia Romagna con i test fai da te a casa.
«Sono misure di mitigazione del danno rispetto a una normativa che non è più coerente col mondo in cui viviamo. Ma il sistema va smontato dalle fondamenta, occupandosi non più dei positivi, ma dei malati. Esattamente come fanno gli americani, considerare nel numero dei malati quelli che accusano sintomi, e estranei alla malattia quelli che non li hanno più».

Toglierebbe anche la quarantena di minimo 7 giorni per i positivi?
«Certo, a tre giorni dai cessati sintomi si torna a fare vita normale senza tampone di chiusura. Dobbiamo smetterla di sottoporre a test cittadini che non hanno sintomi. Il tampone deve diventare uno strumento di diagnostica clinica che, se ho la febbre, mi dice se ho l’influenza o il Covid. Ma se io sto bene e sono vaccinato, il tampone è uno strumento che deve scomparire nella mia vita».

Ma lei il bollettino quotidiano lo abolirebbe?
«Non dismetterei un sistema di trasmissione dei dati che è utile. Ma contando solo i sintomatici, e magari non facendolo tutti i giorni, continuerei a utilizzarlo».

Un altro tema è quello dei trasporti. In zona arancione la capienza scende.
«Una volta stabilito che sul trasporto pubblico si entra solo con il Super Green Pass, devono cadere le norme sull’affollamento».

Le quarantene a scuola?
«Era giusto farla ripartire ed è avvenuto con meno problemi di quelli che qualcuno si aspettava. Anche qui vale quello che ho detto prima. Per me i bambini se stanno bene devono andare a scuola. Quando passa la febbre, dopo tre giorni tornano in classe, come è sempre stato per l’influenza di stagione»

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2 comments
  1. La colpa non è sua, è un politico, di 💩 ma pur sempre un politico! La colpa è nostra che non facciamo capire a questa gente che il loro stipendio è pagato da noi italiani e che quindi LORO HANNO IL DOVERE di fare le cose a modo!

  2. Purtroppo il paese in mano a inetti come lui e tanti altri che hanno sfasciato il paese che, purtroppo, non ha più la possibilità di riprendersi a meno che non diamo a questi personaggi da avanspettacolo di terza categoria un calcio nel culo e proviamo a ripartire, Europa o non Europa, meglio senza! ,con gente seria al loro posto…

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