Rischio salmonella, ancora un noto salame ritirato dagli scaffali dei maggiori supermercati

Salame stagionato a rischio salmonella, l’allerta alimentare del Ministero. A produrlo è l’azienda Salumificio Ciccarelli, con stabilimento attivo a San Severino Marche, in provincia di Macerata. Il richiamo per la possibile contaminazione da Salmonella typhimirium.

Il lotto ritirato

Il Ministero della Salute lancia un’allerta alimentare. Riguarda un lotto di di salame di fegato, commercializzato dal Salumificio Ciccarelli di Ciccarelli Massimo e C. snc. Il motivo è del ritiro dai supermercati è la possibile presenza di salmonella (rischio microbiologico). Il salume a rischio è il salame di fegato di puro suino. È distribuito in pezzi interi da 350 gr circa ciascuno.

Il prodotto richiamato appartiene al lotto 121 con scadenza dopo due mesi dalla data di produzione. A produrlo è l’azienda Salumificio Ciccarelli, (marchio di identificazione IT 1674 LCE) con stabilimento attivo a San Severino Marche in via San Paolo, 57, in provincia di Macerata.

Restituzione e rimborso

La raccomandazione a quella di non consumare il salame con il numero di lotto e la data di scadenza segnalata e restituirla al punto vendita d’acquisto o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale. Nelle avvertenze sull’allerta di richiamo del Ministero appare la dicitura: “il prodotto non va commercializzato, va allontanato dalla vendita. Il prodotto deve essere restituito”.

Il richiamo in questione è stato effettuato per la possibile contaminazione da Salmonella typhimirium. Si tratta del batterio responsabile dell’insorgenza dell’insorgere della salmonellosi, una sorta di gastroenterite, che può portare, nelle persone che ingeriscono i cibi contaminati, all’insorgere di una varietà di sintomi.

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