Candidato anche Raimo, il professorino che esalta chi spacca le teste a martellate! Il partito ovviamente sempre il solito, quello del duo indegno Bonelli&Fratoianni

Lo scrittore e insegnante delle scuole superiori Christian Raimo corre per le elezioni Europee dell’8 e 9 giugno,nelle liste di Alleanza Verdi-Sinistra.Ā Lo ha annunciato lunedƬ 22 aprile su Facebook: “Mi sono deciso in questi giorni, anche dopo la candidatura di Ilaria Salis”.

Raimo candidato alle Europee

Assessore alla Cultura nel III municipio dal 2018Ā al 2022, prima nominato da Giovanni Caudo (che subentrĆ² alla grillina Roberta Capoccioni sfiduciata dalla sua maggioranza), poi da Paolo Emilio Marchionne, Christian Raimo adesso tenta una vera e propria impresa: diventare parlamentare europeo. Dal Tufello a Bruxelles. Dalle assemblee con i centri sociali al Brancaleone ai dibattiti con colleghi di 27 Stati differenti. “Ci sono due idee di Europa in gioco alle prossime elezioni – scrive lo scrittore -, una antifascista, l’altra ĆØ l’incubo che stiamo giĆ  vivendo”. Queste le basi della sua campagna elettorale, che farĆ  con il logo di Alleanza Verdi-Sinistra.

Le polemiche in tv

Negli ultimi anni, Raimo ha progressivamente aumentato la sua presenza nei talk show politici nel “prime time” di La7. Dove spesso e volentieri si ĆØ trovato a duellare e litigare con politici e giornalisti dalle posizioni differenti. L’ultimo “show” a “L’Aria Che Tira”, quando si ĆØ alzato e ha lasciato lo studio – continuando a gesticolare arrabbiato nel camerino, seguito dalle telecamere –Ā in polemica con le parole di Vittorio Feltri (“quattro manganellate fanno bene al cervello di chi non ne ha. IlĀ manganelloĀ ĆØĀ uno strumento didattico”) e con gli altri due ospiti presenti nella trasmissione condotta da David Parenzo, la deputata europea del Pd Alessandra Moretti e Alessandro Cecchi Paone, che gli ha dato anche del “rompiscatole”, invitandolo ad andarsene.

Le parole sui neonazisti

Ma poche settimane prima il prof di Montesacro ĆØ finito al centro diĀ una polemica ancora piĆ¹ feroce.Ā “Cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli”, aveva detto a fine marzo sempre nello studio di Parenzo. Frase che aveva scatenato l’indignazione di molti, provocando un’interrogazione da parte dell’ex sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso. Il 30 marzo gli Ultras Lazio hanno esposto uno striscione, diventato virale sui social: “Raimo maiale, quanno te pare”. Il 6 aprile l’Ufficio Scolastico Regionale del LazioĀ ha avviato un approfondimentoĀ sulle parole dell’insegnante, pronunciate durante un dibattito sul caso di Ilaria Salis. Anche lei insegnante, Salis ĆØ reclusa da oltre un anno, con modalitĆ  a dir poco discutibili, nel carcere di Budapest perchĆ© accusata di aver aggredito fisicamente due uomini, in due momenti differenti, perchĆ© ritenuti neonazisti. E’ stata candidata anche lei con Alleanza Verdi-Sinistra, come capolista al Nord-Ovest.

Le due sfiducie evitate da assessore

Sia nel 2019, sia nel 2022 poco prima di dimettersi, Raimo ĆØ stato salvato dalla maggioranza di centrosinistra in III municipio, che ha respinto due distinte mozioni di sfiducia nei suoi confronti quando ricopriva il ruolo di assessore alla Cultura.Ā Nel primo caso, la sfiducia era stata presentata da Fratelli d’Italia e M5S per le posizioni dell’intellettuale sull’ex terrorista rosso Cesare Battisti.Ā Nel giugno 2022, invece, le opposizioni di piazza Sempione gli contestavano di portare avanti la sua attivitĆ  di amministratore in spregio delle procedure, ma anche – tra le altre cose – di aver ignorato il Giorno del Ricordo per le vittime delle Foibe (10 febbraio).

PerchƩ si candida

“I tempi si stanno guastando molto e molto velocemente, questo lavoro culturale, intellettuale, pedagogico – scrive oggi Raimo su Facebook, riferendosi a quello di insegnante – non basta piĆ¹, per un semplice motivo. I nuovi fascismi planetari hanno un nemico: il lavoro democratico, degli operai, delle giornaliste, delle docenti, dei lavoratori della logistica, della ristorazione, dello spettacolo, della grande distribuzione, degli educatori, delle ricercatrici.Ā Ćˆ attaccata la libertĆ  di manifestare, quella di espressione, la libertĆ  di sciopero, quella di stampa, quella di insegnamento.Ā In Europa e in Italia sono attaccati i diritti collettivi che sono l’esito di lotte delle nostre madri, dei fratelli maggiori, dei partigiani.Ā Ćˆ impossibile per me pensare di non difendere queste idee di giustizia e libertĆ  ovunque e di lottare per altra libertĆ  e nuova giustizia, con piĆ¹ forza possibile, e quindi anche nelle istituzioniĀ e non solo nelle migliaia di assemblee, presƬdi picchetti quotidiani che faccio e continuerĆ² a fare ogni giorno, con le forze che ho”. “PotrĆ² essere eletto – conclude il professore – e dare forza alle battaglie a cui tengo, potrĆ² aver soltanto dedicato due mesi alle lotte che mi sembrano fondamentali ora: nessun minuto dedicato a lotte collettive ĆØ sprecato. La lotta ĆØ davvero bella. La lotta, sempre amata”.

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