Si arriverà a spendere 16mila euro per una nuova caldaia! Europa, scatta la trappola Green grazie alle nuove folli imposizioni. Ecco perché vi conviene curare bene il vostro attuale impianto

di Gabriele Angelini per IlParagone

L’Europa ha deciso. Dopo che ci toglierà le auto a benzina e diesel, dopo che ci toglierà i contanti, la carne vera e la dieta mediterranea, dopo che ci toglierà tutto, si accanirà anche sulle nostre case. E ha già iniziato, con la folle direttiva sulle “Case Green”. Direttiva che punta, alla fine, a toglierci pure casa. Intanto, però, si inizia dalle caldaie. Vi sembrerà l’ennesima sparata di noi antieruopeisti, e invece no, è tutto nero su bianco. Già dal prossimo anno, dal 2025, ci sarà lo stop agli incentivi fiscali per le caldaie a gas e il divieto assoluto di installazione dal 2040. Il testo è stato approvato, e dunque gli italiani saranno costretti a mettere mano al portafoglio per adeguarsi all’ennesima follia di Bruxelles. A meno che, nel mentre, ci si renda davvero conto di quale sciagura sia per noi questa Europa e non si faccia come il Regno Unito: bye bye Ue… Ma finché ci staremo dentro, dovremo sottostare al diktat, e pagare, pagare, pagare. L’Italia ha circa 12,2 milioni di fabbricati residenziali, la metà dei quali nelle classi energetiche più basse, sui quali si abbatterà la mannaia europea. Come?

I proprietari degli immobili saranno costretti a intervenire, a partire dal riscaldamento: dal prossimo anno addio agli incentivi al gas. A partire dal 1° gennaio 2025, in pratica, chi vorrà cambiare caldaia contando sugli sconti fiscali dovrà rivolgersi solo ai sistemi ibridi, ossia agli impianti costituiti da una caldaia a gas abbinata ad una pompa di calore realizzati in maniera tale da poter essere utilizzati anche senza sostituire i radiatori. Come spiega Repubblica, per i sistemi di questo tipo c’è l’ecobonus al 65% con detrazione in dieci anni, o il Conto termico del Gse che consente di avere un rimborso immediato della spesa con la stessa aliquota, e che vale sia per i singoli appartamenti che per i condomini”. Fino a fine anno, dunque, sarà possibile contare sulla detrazione del 50% per realizzare gli impianti, e una volta in funzione sarà possibile avere le tariffe incentivanti per l’energia prodotta e autoconsumata. E poi?

Con la direttiva delle “Case green” l’Europa ha imposto, a partire da gennaio 2025, il divieto di agevolazioni di Stato per le caldaie alimentate a combustibili fossili (gas, metano, etc.). Quindi vanno sostituite e basta. Ad essere interessati dal provvedimento sulle caldaie sono oltre 40 milioni di impianti. La presenza in un’abitazione di una caldaia di questo tipo (ad esempio una caldaia a gas) abbassa la classe energetica e di conseguenza anche il valore dell’immobile. I cittadini dovranno dunque provvedere a sostituire le caldaie. E quanto costa un impianto ibrido? Stando allo Studio Madera, il costo di un impianto varia dagli 11.000 € fino ai 16.000 € (fornitura dei generatori: 6.000-10.000 €, più accessori per il montaggio, collegamenti idraulici ed elettrici, manodopera muratore, elettricista ed idraulico 5.000-7.000 €). A questo si deve aggiungere il costo del termo-tecnico per la redazione della legge 10, un elaborato che attesti il rispetto della normativa sul risparmio energetico. Il costo varia tra i 700 e i 1.000 €. Tutti i prezzi indicati sono esclusi di IVA… Ne deriva che bisogna avere molta cura della propria caldaia a gas, perché se si dovesse rompere dopo il 31 dicembre 2024, sono cavoli amari. Si sarà costretti a passare all’ibrido ed ecco qua la batosta. E se non hai 6mila euro pronti? Stai al freddo. Oppure prendi un prestito (se te lo danno) e lo recuperi con le tasse in 10 anni, pagando gli interessi sul prestito. Ma poi: saranno pari all’incentivo fiscale? Una fregatura ignobile made in Europa.

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