“Tutti a piangere e nessuno chiede come mai accade da solo 3 anni?” Morti improvvisi, l’affondo sacrosanto di Max Del papa, il giornalista che lotta da mesi non solo contro il tumore, ma anche contro la disinformazione di regime

Le “morti improvvise” non finiranno mai e non basteranno mai perché la malafede non le conta
Ormai lo sanno tutti: i vaccini a rMNA provocano turbocancri, cuori rotti, morti repentine. Lo sanno tutti, ma in Italia non lo ammetterà nessuno per la semplicissima ragione che non solo lo sapevano da subito, ma ci hanno costruito sopra un regime.

di Max Del Papa per Il Giornale d’Italia

Quanto ci vuole ancora per riconoscere che i vaccini rMNA contro il Covid sono generatori di tumori, di linfomi, di cuori rotti? Domanda inutile, come cantava Lucio Battisti, perché un conto è sapere un altro è riconoscere. Il resto del mondo sa e ammette dall’Australia al Regno Unito, dagli Stati Uniti all’Indonesia, dalla Germania al Giappone, qui si sa e a maggior ragione si nega, si copre, si mandano i virologi balordi a mentire oltre ogni decenza e ogni tariffa. Del resto che aspettarsi da chi sulla strage organizzata ha costruito un regime? Ha un bello spiegare il professor Mariano Bizzarri che “il vaccino origina il turbocancro”, ha un bel viaggiare per le due Americhe il nostro amico Andrea Stramezzi, anche in Brasile a dire “giù le mani dai bambini” che invece il dittatore che piace ai democratici, Lula, concepisce come cavie vaccinali e se i genitori si rifiutano, li fa imprigionare: qualcosa cui avevano sicuramente pensato anche i nostri Speranza, quello ridotto a presentare il suo manoscritto clandestinamente dopo aver dato dell’assassino a un paralizzato post vaccino. I lesionati, menomati, afflitti sono milioni, l’Aifa ne ha nascosto le proteste, le segnalazioni fin che ha potuto ma le denunce erano troppe e alla fine hanno travolto tutto. Una in Canada ha chiesto un risarcimento, le hanno risposto di no ma se vuole la aiutano a morire, le fanno l’eutanasia. Sapere, ammettere. Ma gli Stati più sono coinvolti nella grande corruzione vaccinale e meno possono permettersi di ammettere perché una singola ammissione si porta appresso tutte le altre, fa crollare il castello di menzogne e di affari sporchi.

Tutti sanno, anche in Italia, che i vaccini provocano un aumento di patologie cardiache del 30% che nelle fasce più giovani, adolescenziali arriva al 70%, come dire che è quasi inevitabile.
Ma la propaganda deve continuare spietata perché intrecciata a tutte le altre, dalla grande rapina ecologica al nuovo fronte delle armi con la scusa di salvare l’Ucraina.
Un gioco talmente losco che nessuno lo nasconde più e comincia a perdere le improvvide come la nostra Giorgia Meloni la quale invece di prendere le distanze dalla Baronessa ignobile ci fa i dadaumpa.
Trova le differenze: in Nuova Zelanda la Health New Zealand Te Whatu Ora, l’agenzia di sanità pubblica neozelandese che gestisce la totalità i servizi sanitari, spiega che i vaccinati con richiamo presentano maggiori e grandi probabilità di elevato ri-schio di mortalità per tutte le cause (oltre all’età), rispetto a quanti non hanno assunto il vaccino; in Italia l’Aifa retta da Nicola Magrini, tuttora sotto indagine col diretto superiore Speranza per omicidio e avvelenamento colposo della popolazione, copriva in modo spregiudicato le infezioni dei sanitari obbligati a vaccinarsi pur sapendo, ammettendo in camera caritatis, che il «fallimento vaccinale è un evento avverso di primaria importanza»; quando qualcuno invitava cautela, almeno sui minori più acerbi, venva isolato e ammonito, mentre le carte segrete ammettevano che «Al momento c’è incertezza sulla frequenza delle reazioni a esito fatale nei soggetti dopo la seconda dose», al che la reazione fu esemplare: «Il dato è preoccupante, lo toglierei».
E lo toglievano, e a distanza di tre anni insistono, più ringhiosi che mai. Come nella conferenza stampa sovietica di lancio del libello speranzesco, officiata dalla ciambellana Lucia Annunziata dove Schlein e Conte abbozzavano campi larghi, nuove alleanze sulla pelle e sul sangue degli ammalati di siero.

E ogni giorno porta la sua pena in forma di nuovi folgorati, nuove “morti improvvise” come quella del giornalista musicale Ernesto Assante: tutti a piangerlo, nessuno a chiedere. Può un uomo sano, di 66 anni, cadere stecchito mentre sta facendosi i fatti suoi? E come mai succede ogni giorno, ad ogni ora, per qualsiasi mortale, uomo, donna, giovane, anziano, ragazzo, bambino?
Come mai succede da tre anni?
Anche io ho scoperto di avere in famiglia un parente, peraltro mai incontrato, che più o meno della mia età, 60 anni, è andato come si spegne una candela, improvvisamente, mentre stava al bar a prendere l’aperitivo con gli amici. Moglie e figli inconsolabili. Io, informato, non ho commentato ma ho pochissimi dubbi per non dire nessuno.
Ma sentite quest’altra, freschissima di cronaca: “Si era recato al pronto soccorso dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto il 20 febbraio per una copiosa presenza di sangue e dopo vari accertamenti era stato rimandato a casa, ma dopo solo due giorni si è sentito male in casa ed è morto.
La madre non si è data pace e ha presentato un esposto alla Procura di Vasto, affidandosi allo Studio3A, e il pubblico ministero Silvia Di Nunzio ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario, al momento contro ignoti, per la morte tutta da chiarire del 45enne Davide Checchia, di Villalfonsina, disponendo inoltre l’autopsia sulla sua salma”.
Per chi sa leggere, è l’ennesimo caso di morte cosiddetta inspiegabile, che difatti nessuno tanto meno i sanitari spiega. Se c’è una autopsia, è segno che ci si vuole vedere chiaro, magari per soffocare meglio la verità. Quanti casi ancora, quanti viventi trasformati in morti improvvisi trasformati in numeri serviranno? Infiniti, perché la malafede non può permettersi sconti.

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1 comment
  1. Questa gente che ha commesso crimini di questa tale gravità, in un’altra epoca dondolerebbe appeso su una corda legata ad un palo, oggi comodi siamo, troppo comodi, ed allora aspettiamo fra tanti anni ancora come ci ritroveremo…

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