“Mi hanno vietato di farlo” Persino uno studioso vero come il professor Orsini vittima della censura di stato imposta da Facebook, strumento di propaganda esclusiva della feccia

tratto dalla pagina Facebook di Alessandro Orsini

Cari amici, purtroppo questa pagina è stata sottoposta a una censura durissima. Non potrò più esprimere il mio dissenso verso Israele e il bombardamento di Gaza o verso i cosiddetti media dominanti per il modo in cui fanno disinformazione sulle guerre causate e alimentate dall’Occidente, altrimenti le mie pagine Facebook saranno chiuse. Sapevo benissimo che questo giorno sarebbe arrivato e, per questo motivo, ho cercato di veicolare la maggiore quantità di dissenso nel minor tempo possibile. Bisogna accettare questa realtà e cercare nuove strategie per veicolare i messaggi del movimento pacifista nella rete. Chiedo a tutte le persone che mi vogliono bene di iscriversi al mio canale youtube dove riesco a districarmi meglio tra le maglie della censura.
Nessuno si abbatta. Il movimento pacifista in Italia è passato attraverso molte fasi e si è mantenuto vivo sopravvivendo a tanti regimi. Questa è soltanto una delle tante fasi difficili per i pacifisti italiani. Il movimento pacifista diventerà più forte con l’aggravarsi delle guerre.
La protesta degli agricoltori, ad esempio, è una conseguenza diretta della guerra in Ucraina e dell’impoverimento che questa sta causando alle fasce più deboli in Europa e in Italia, come avevo previsto.
I media dominanti non spiegano che la protesta degli agricoltori è dovuta alla guerra in Ucraina, lo so, devono creare consensi intorno alle guerre manipolando l’opinione pubblica.
Continuerò a scrivere su questa pagina, a meno che non venga chiusa, ma non potrò più criticare Israele, né il bombardamento di Gaza, né la missione europea nel Mar Rosso. Lo farò su youtube.
Grazie a tutti dell’affetto. Mi raccomando, nessuno si abbatta, nessuno demorda! Io sono più forte di prima. La censura mi ha sempre reso più forte e più determinato. Mi auguro che sia così per tutti, cioè, per tutti coloro che mi vogliono bene e che continueranno a seguirmi.
Grazie dell’affetto.

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