Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per www.repubblica.it
Fratelli d’Italia contro Report per le inchieste sul presidente del Senato Ignazio La Russa e sul padre della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In commissione di Vigilanza Rai i senatori e i deputati meloniani firmano una interrogazione molto dura che chiede l’intervento immediato della presidente Marinella Soldi e dell’amministratore delegato Roberto Sergio contro la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci.
Ma la crociata contro una certa libertà nella tv di Stato non finisce qui: il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano avrebbe chiesto un intervento anche su Giovanni Anversa, capo struttura Rai, per l’imitazione che Virginia Raffaele ha fatto della direttrice d’orchestra cara alla destra, Beatrice Venezi, nel programma Colpo di luna.
Di certo c’è che, dopo il silenzio chiesto dalla stessa presidente del Consiglio ai suoi all’indomani della puntata di Report che ha mandato in onda l’intervista a un collaboratore di giustizia che ha parlato dei presunti rapporti tra il padre, Franco Meloni, e il boss Michele Senese, ora arriva la bordata di Fratelli d’Italia.
Nel mirino dei meloniani due puntate curate dal giornalista Giorgio Mottola. In particolare i componenti di FdI in Vigilanza mettono in discussione l’attendibilità dei collaboratori di giustizia intervistati […].
Due, come detto, i servizi sotto accusa. Il primo citato dall’interrogazione, risalente all’8 ottobre, è “La Russa Dinasty”: «Nel tratteggiare i contorni della questione – sostiene FdI – viene intervistato un ex colonnello dei carabinieri, Michele Riccio, il quale racconta di aver saputo da un suo informatore mafioso che Cosa nostra, nel 1994, avrebbe dato indicazione di votare per Forza Italia e per Antonino e Vincenzo La Russa. Preme rilevare che già in sede di celebrazione del noto processo sulla “Trattativa Stato-Mafia”, il testimone intervistato è stato giudicato inattendibile dalla magistratura».
Poi nel documento presentato in Vigilanza si parla della puntata del 14 gennaio dal titolo “Mafia a tre teste”: «Tra gli intervistati compare il pentito di Camorra Nunzio Perrella il quale rivela un presunto legame tra Franco Meloni […] e il boss camorrista Michele Senese, con cui avrebbe avuto un incontro a Nettuno nel 1992.
Nondimeno, il pentito intervistato è considerato non attendibile da ben due magistrati, ossia l’ex Procuratore nazionale antimafia di Bologna Roberto Pennisi e l’ex Procuratore capo di Brescia Sandro Raimondi, […]». In realtà Perrella è stato riconosciuto attendibile dalla procura di Napoli proprio nell’indagine che ha portato all’arresto di Senese.
Fratelli d’Italia contesta l’articolo 6 del contratto di servizio che prevede «la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti, in modo tale da favorire la libera formazione delle opinioni». E nell’interrogazione parla «di espresso divieto di utilizzare metodologie e tecniche capaci di manipolare in maniera non riconoscibile allo spettatore il contenuto delle informazioni». Per questo FdI chiede ai vertici Rai di intervenire su Report. Un attacco durissimo, insomma, su una trasmissione nota per le sue inchieste.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews