La meravigliosa figuraccia dei 20 parassiti PD a Bruxelles: convocano l’aula per una buffonata, nessuno si presenta

La grande aula delle plenarie di Strasburgo ieri era pressoché vuota durante il dibattito sul “pericolo fascismo” in Italia e in Europa voluto dalla sinistra, Pd in testa, nel tentativo di processare il governo italiano per la commemorazione di Acca Larenzia. Sugli oltre 700 deputati in carica hanno partecipato a quella discussione presentata come cruciale per il futuro della democrazia sì e no in 30, con l’indicativa assenza degli stessi che quel dibattito lo hanno così fortemente voluto. Un forfait che “spiega quanto sia più importante per gli antifascisti da salotto trovare posto al ristorante, piuttosto che tra i loro banchi qui in Parlamento”, ha sottolineato il co-presidente di Ecr ed eurodeputato di FdI, Nicola Procaccini, durante il suo intervento svolto di fronte a una vasta platea vuota, sulla quale ha avuto la meglio il richiamo dell’ora di cena.

Aula vuota a Strasburgo per il dibattito sul “rischio fascismo”

“Il loro obiettivo era diffamare l’Italia e l’obiettivo è stato raggiunto: spiace che a ciò si presti anche la sinistra italiana, ancora incapace di comprendere le ragioni del proprio fallimento politico ed elettorale”, ha aggiunto Procaccini, ricordando che “la parata che si è svolta a Roma il 7 gennaio prima di tutto non è stata una parata, ma una commemorazione funebre, la stessa che si svolge da quarant’anni ogni anno” e che nessun governo, qualunque fosse il suo colore politico, è mai intervenuto al riguardo.

“Quest’aula vuota, disertata dagli stessi parlamentari che hanno voluto questo dibattito, spiega quanto sia più importante per gli antifascisti da salotto trovare posto al ristorante, piuttosto che tra i loro banchi qui, in Parlamento”. Così il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, durante il suo intervento in plenaria a Strasburgo, dove solamente venti persone sono risultate presenti, nel dibattito sui saluti romani ad Acca Larentia. “D’altra parte, l’obiettivo delle sinistre era diffamare l’Italia e l’obiettivo è stato raggiunto.
Dispiace che, come al solito, si presti a questa operazione così spregiudicata anche la sinistra italiana, ancora incapace di comprendere le ragioni del proprio fallimento politico ed elettorale. Partiamo dal titolo di questo dibattito: “La lotta contro la rinascita del neofascismo in Europa, anche in riferimento alla parata che si è svolta a Roma il 7 gennaio”. Prima di tutto, non è stata una parata, ma una commemorazione funebre. La stessa che si svolge da oltre 40 anni, ogni 7 di gennaio. La stessa in cui, oltre all’omaggio composto di cittadini e istituzioni, purtroppo, alcuni militanti dell’estrema destra sono soliti fare il saluto romano, ma che nel corso degli anni sono divenuti via via sempre più esigui. Già, perché in questi oltre 40 anni al governo dell’Italia si sono succeduti partiti di ogni colore politico; primi ministri come Draghi e Conte, Craxi e Andreotti, Prodi e D’Alema. E la commemorazione di Acca Larentia è rimasta sempre uguale a se stessa”, ha continuato.

E ancora: “Solo il numero delle persone che fanno il saluto romano è cambiato. Oggi sono alcune decine, mentre in passato erano alcune migliaia. E quel saluto, così anacronistico, per certi versi anche grottesco, non ha neanche mai avuto il significato politico dell’apologia del regime fascista. Tanto è vero che quasi mai la magistratura vi ha ravvisato un reato, considerandolo per ciò che davvero è: un gesto funebre. Un gesto piccolo, all’interno di una tragedia troppo grande per essere dimenticata: quella di giovani ragazzi innocenti, massacrati dal terrorismo comunista. Avremmo preferito parlare delle vittime del terrorismo politico in quest’aula. Tutte le vittime, di qualunque partito esse siano. Non è stato possibile, perché il Partito Democratico italiano e i diversi gruppi della sinistra europea lo hanno impedito, anche ieri. Evidentemente possono disertare questo dibattito per andare a cena, ma non sono ancora sazi di odio politico. Buon appetito, noi continueremo a nutrirci di rispetto per le idee altrui e di amore per il nostro popolo”.

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