“Non mi posso permettere nemmeno una scatola di tonno” Danilo Toninelli piange miseria! Dopo 10 anni a 15mila euro al mese l’ex parassita pretende di prenderci per i fondelli

Franco Stefanoni per corriere.it – Estratti

Tra gli «spariti» del M5S vecchia generazione, la comunità di esponenti e parlamentari eclissata dopo le divisioni e lo stop alle candidature, è ancora il cremonese Danilo Toninelli, ex ministro e per dieci anni deputato e senatore – e prima ancora assicuratore laureato in legge – , a riprendersi un poco di scena con la sua rubrica online Contro informazione.

Lo fa lamentandosi, tra le altre cose, della sua attuale condizione economica – oggi Toninelli è tornato assicuratore – divenuta a suo dire insufficiente a sostenere adeguati livelli di vita familiare. Lo aveva già segnalato il Corriere della Sera, lo scorso dicembre, con l’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, ora rimasto membro del collegio dei probiviri dei Cinque Stelle, a dire: «Stabiliamo un gettone di presenza per le riunioni», sperando invano di raccogliere una piccola quota per il sostentamento.

I messaggi sono continuati e, come ricorda il quotidiano Libero, con toni sempre più allarmati e coloriti. «Io prima mangiavo il salmone, sapete noi fissati con la palestra… o mangiavo la bresaola. Cancellato tutto: un po’ perché non è più fattibile. Io non riesco a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prima prendevo quello in vetro… ma porca p*****a costava due euro e cinquanta! Adesso sono sette euro! Ragazzi, è una roba devastante».

I ragazzi sono gli affezionati che gli rispondono e gli domandano come fare. Su informazione, politica, lavoro. «Vi ricordate», continua per esempio Toninelli, in passato collezionista di celebri gaffe e sfondoni, «quando a fine legislatura (…) io dovevo capire come andare avanti lavorativamente per mantenere me stesso e la mia famiglia, e una delle opportunità era quella di andare a fare il commentatore televisivo.

Mi avevano offerto anche 700 euro a puntata, e quindi con 700 di qua e 500 di là i miei 4-500 euro lordi li avrei portati a casa, e sarei riuscito a pagarmi il mutuo, le bollette, la scuola dei miei ragazzi. Ma la televisione è una merda! Se accettavo la tivù dovevo stare in mezzo a gente di merda, e dopo dieci anni di Parlamento e di giornalisti, forse era giunto il momento di chiudere la porta in faccia e farcela con le proprie mani». Quindi le vivaci critiche a Matteo Salvini e Giuseppe Conte con cui aveva condiviso anni di Consigli di ministri, il plauso ad Alessandro Di Battista, gli attacchi al governo Meloni

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