A partire dal 2024 gli agricoltori saranno invitati ad abbandonare la professione e lasciare incolti i propri appezzamenti. Il patto è questo: 20 anni di stop, in cambio di 500, al massimo 1500 euro annuali per ogni ettaro non coltivato.
Il bando di “sviluppo rurale” è stato approvato da Piddinia e ovviamente si colloca all’interno dei “suggerimenti” di Brussel, Agenda Green.
Come si legge nel sito (CLICCA QUI PER IL LINK), gli obiettivi specifici del “ritiro dei seminativi dalla produzione” sarebbero quelli di:
– contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e rafforzando il sequestro del carbonio, come pure promuovendo l’energia sostenibile.
– favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza chimica.
– contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi.
Con più probabilità, l’obiettivo di questa schifezza è impoverire ulteriormente l’Italia degradandone la produzione alimentare (l’Emilia Romagna è una tra le prime regioni italiane per aziende agricole presenti sul suolo) per lasciare tutto in mano a multinazionali straniere e quindi obbligare ad importare dall’estero.
E qualcuno, sul web, si lancia nelle ‘previsioni’: “sui terreni degli agricoltori dissidenti prevedo alluvioni e grandinate mai viste prima…ma tranquilli, è colpa del claimat ceing“.
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Questa cosa era già successa, ebbe anche un nome: HOLODOMR, fu quando i COMUNISTI sovietici con la “nobile” scusa di collettivizzare le campagne ucraine, tolsero le sementi e il cibo ai contadini, in realtà il Partito voleva sterminarli tutti per fame ed è ciò che successe, milioni di morti. Sicuramente LORO, le elitè, vogliono venderci cibo sintetico, insetti… ma quando non avremo più soldi, quando ci avranno spremuti come limoni e non gli serviremo più a nulla, allora ci lasceranno morire di fame. Sui media di regime, nelle scuole, ripetono da anni che “siamo in troppi” e un genocidio per fame è un sistema già collaudato, sicuro ed efficace, quando il popolo si rende conto di ciò che il Governo ha realmente intenzione di fare è troppo tardi.