La sindrome otolitica che ha colpito Giorgia Meloni: di cosa si tratta e quali sono i sintomi principali

Estratto dell’articolo di www.ilmessaggero.it

Cosa sono le otoliti di cui soffre la premier Giorgia Meloni? La premier è stata costretta a restare a letto circa due giorni. A volte basta un “sassolino” per scombussolarli e provocare fastidiose vertigini. E’ il caso degli otoliti.

Cosa sono e quali sono i rimedi? Per capirlo – fanno sapere dall’ospedale Niguarda – serve un “piccolo viaggio” oltre il nostro timpano, nell’orecchio interno. E’ questa infatti la sede dei nostri sensori dell’equilibrio. Queste strutture sono contenute in ampolle scavate nell’osso e sono piene di un liquido, l’endolinfa.

All’interno sono posizionate le cellule sensoriali dell’equilibrio, dotate di ciglia verticali, su cui poggia uno strato di innumerevoli cristalli chiamati otoliti, che si comportano come dei minuscoli sassolini. Ad ogni movimento della testa gli otoliti, essendo più pesanti della linfa, causano una deflessione delle ciglia delle cellule sensoriali. Questa sollecitazione invia un segnale al cervello informandolo sulle variazioni di posizione della nostra testa [..]

Otoliti e sintomi: vertigini e capogiro

Quando un distacco anomalo porta alcuni otoliti fuori dalla loro sede naturale. Questi si depositano sul fondo dell’ampolla tra i recettori sensoriali e, finché restiamo in posizione verticale, non causano alcun disturbo. Ma ogni volta che ci sdraia o ci si alza, gli otoliti si muovono dentro l’ampolla causando un violento impulso ai sensori, che a loro volta inviano al cervello un improvviso segnale di rotazione.

Questo causa fastidiosi giramenti di testa, che si manifestano soprattutto con dei capogiri a letto. Il nome scientifico del disturbo è vertigine posizionale parossistica benigna e gli episodi si ripetono ogni volta che la testa cambia posizione, soprattutto quando ci si sdraia o ci si gira sul fianco, soprattutto la notte. Invece in piedi, durante il giorno, persiste solo un vago senso di instabilità, senza capogiro.

[…]  Una volta stabilito che si tratta di vertigine posizionale parossistica, in genere lo specialista sceglie un trattamento diverso da quello di tutte le altre forme di vertigine, come ad esempio quelli per la sindrome di maniere o per la vertigine parossistica posizionale maligna. Di manovre liberatorie, come la manovra di Semont, la manovra di Epley, e la manovra di McClure, a seconda dell’ampolla interessata.

Consistono in una serie di movimenti della testa e del corpo condotti dal medico sul paziente, al fine di far uscire gli otoliti dall’ampolla, in modo da liberare subito il paziente dal disturbo. Se la manovra va a buon fine, il paziente avverte durante l’esecuzione una breve e violenta vertigine con rotazione dell’ambiente esterno inversa rispetto a quella presente durante le crisi. […]

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