Montecitorio, ore 8.30: In un inaspettato confronto mattutino, la commissione Bilancio di Montecitorio si trasforma in un palcoscenico per il redde rationem tra i partiti di governo. La discussione si infiamma sulla questione del Mes, con la maggioranza che si spacca.
I capigruppo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia si confrontano animatamente, annunciando posizioni divergenti. Mentre Fratelli d’Italia e Lega si schierano contro la ratifica del Mes, Forza Italia opta per l’astensione, creando una spaccatura nella coesione della maggioranza.
Cala il silenzio al quarto piano della Camera quando il deputato forzista Roberto Pella cerca di capire se l’astensione verrà confermata in aula. Nel frattempo, l’incertezza regna sui piani alti di Forza Italia, mentre si discute su come affrontare il voto in aula, originariamente previsto per la mattina stessa.
Inizia la discussione in commissione Bilancio con il parere contrario del presidente Giuseppe Mangialavori. Secondo il testo, la proposta di legge è carente di meccanismi per coinvolgere il Parlamento nella richiesta di attivazione del Mes, escludendo le camere da scelte significative in politica economica e finanziaria. Le opposizioni, guidate da Italia Viva, contestano la validità tecnica del parere.
L’opposizione critica il parere definendolo tecnicamente sbagliato, sottolineando che eventuali versamenti ulteriori al Mes richiederebbero l’autorizzazione legislativa del Parlamento. Il presidente sospende i lavori e si precipita in aula per chiedere più tempo, ma nel frattempo, la maggioranza si sgretola, lasciando il destino del Mes sospeso in un’atmosfera di incertezza parlamentare.
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