La politica italiana, come dimostra il dibattito in Aula, continua a dividersi sul Mes. Ecco l’opionione degli economisti Nicola Rossi e Giulio Sapelli
La politica italiana, come dimostra il dibattito in Aula, continua a dividersi sul Mes. Ecco l’opionione degli economisti Nicola Rossi e Giulio Sapelli.
L’Italia dovrebbe ratificare il Mes?
Rossi: “Certamente perchĆ© la ratifica della riforma del Mes consente di intervenire nel caso di crisi bancarie. Oggi il sistema bancario italiano ĆØ sicuramente piĆ¹ solido di quanto non fosse 10 o 15 anni fa, mentre altri sistemi bancari sono meno solidi. Credo che dovremmo aver imparato tutti che la crisi bancaria di un Paese piccolo puĆ² tradursi in un problema anche per gli altri. Avere, quindi, un sistema in grado di prevenire e contenere le crisi anche altrove in Europa, alla fine, puĆ² essere utile anche a noi”.
Sapelli: “SƬ perchĆ© altrimenti perde potere contrattuale e sembra che assuma una posizione che viene subito identificata ideologicamente come sovranista e contraria agli interessi europei. Ormai, c’ĆØ una tale divisione che non si riesce a ragionare”.
E il governo dovrebbe chiedere di accedere al Mes?
Rossi: “Non ci sono le condizioni. Non capisco perchĆ© dovrebbe farne rischiesta”.
Sapelli: “DovrĆ cercare di non applicarlo mai perchĆ© il Mes ĆØ una trappola per topi che produce politiche procicliche e che distrugge gli asset dell’economia reale delle nazioni a cui si applica. Anche la nuova proposta del Mes continua ad essere una special propose entity governata monocraticamente e non ĆØ un passo avanti verso l’unione bancaria. Ć una conseguenza ideologica della visione neoliberista del capitalismo finanziario dispiegato che coltiva l’illusione di affrontare eventuali crisi finanziarie e dell’economia reale con strumenti che derivano dalla filosofia dell’austerity monetaria, come dimostra il caso della Grecia”.
Concorda con quanto detto dalla Meloni in Aula?
Rossi: “Sul Mes non c’ĆØ nessuna parte politica in Italia che possa dire di aver assunto una posizione sempre e comunque lineare. Chi era all’opposizione ha assunto posizioni che, una volta arrivati al governo, cambiano perchĆ© ci si rende conto che erano dettate dalla polemica politica. Mi sembra rivelante un altro punto: in Europa si doveva convincere gli altri Paesi membri che la ratifica del Mes aveva senso se associata a un completamento dell’unione bancaria”.
Sapelli: “La colpa ĆØ di coloro che hanno sottoscritto il trattato di Maastricht. Ć una colpa che risale ai tempi di Ciampi, continua con Prodi, Amato e dei governi di centrosinistra che si sono fatti ubriacare dalle sirene neoliberiste dell’Europa. Conte era subalterno al neoliberista che ha distrutto l’Europa”.
L’Italia ha sbagliato a usare il Mes come “merce di scambio” per ottenere un patto di stabilitĆ piĆ¹ soft?
Rossi: “Non c’ĆØ una connessione logica tra il Mes e il Patto di stabilitĆ , mentre esiste tra il Mes e l’unione bancaria e si doveva spingere verso questa direzione. Per quanto riguarda l’atteggiamento negoziale tenuto sul patto di stabilitĆ c’ĆØ da dire che l’Europa dĆ il peggio di sĆ©. Definirei inverosimile il fatto che il governo spagnolo abbia consentito che a gestire le trattative fosse la stessa ministra dell’economia candidata per la presidenza della Bei, un conflitto di interessi megagalattico. Mi sarei aspettato che la Commissione alzasse il ditino e chiedesse di sospendere tutte le discussioni finchĆ© la questione Bei non ĆØ risolta. Detto questo, l’attitudine di trasformare discussioni serie in trattive ĆØ assai diffusa in Europa. L’abbiamo adottata pure noi e non mi sembra che abbiamo ottenuto solo un regime di favore prima del periodo dell’entrata in vigore delle nuove norme. Non mi sembra un risultato epocale”.
Sapelli: “La Meloni non ha fatto solo questo. Ha cercato di rinnovare il trattato italo-francese. Ha stabilito rapporti migliori con la Germania e con la Von Der Leyen, perĆ², questo governo manca di una visione sul futuro economico dell’Italia”.
L’Italia dovrebbe mettere il veto anche sulla riforma del patto di stabilitĆ ?
Rossi: “L’Italia dovrebbe proporre di rinviare la discussione a dopo le elezioni Europee e di chiedere alla nuova Commissione di formulare una nuova proposta anche perchĆ© quella di cui si sta discutendo ĆØ veramente pessima. Ć l’insieme di due logiche, quella della proposta della Commissione e di quella tedesca, che non stanno insieme. Sarebbe piĆ¹ sensato fare del patto di stabilitĆ un tema di discussione delle elezioni Europee”.
Sapelli: “Ricordo che persino Monti, il profeta dell’ordoliberista teutonico, minacciĆ² il veto su alcune questioni di politica economica e sulla ridefinizione del patto di stabilitĆ . Non strappiamoci, dunque, le vesti sul veto”.
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