Musica in lutto, il rock perde uno dei migliori bassisti: se n’è andato a 62 anni dopo una lunga convivenza con un tumore ai polmoni Angelo Bruschini, bassista dei Massive Attack

Morto Angelo Bruschini, bassista dei Massive Attack. Se n’è andato a 62 anni dopo una lunga convivenza con un tumore ai polmoni. Il 6 luglio 2023 il commiato dal suo storico gruppo e dai fan, ai quali aveva scritto via Facebook, con una verve “rock”: “Gli specialisti mi hanno detto due volte ‘buona fortuna’ per il mio cancro. Credo di essere fottuto. Ho avuto una vita fantastica, visto il mondo tante volte, incontrato persone meravigliose. Ora quella porta si sta chiudendo. Scriverò un libro, se riesco”.

Addio al collega di vent’anni di carriera: è morto Angelo Bruschini, bassista dei Massive Attack. Il ricordo dei fondatori della band. Bruschini entrò a far parte dei Massive Attack nel 1995 come bassista turnista, per rimanere a lungo poi nel giro della band. Erano suoi i giri di basso dell’album che ha fatto esplodere il gruppo, “Mezzanine”, contenente l’ormai evergreen “Teardrop”.

Robert “3D” Del Naja, Adrian “Tricky” Thaws, Andrew “Mushroom” Vowles e Grant “Daddy G” Marshall, i fondatori del gruppo che ha scritto pagine storiche della musica contemporanea, lo hanno voluto ricordare su “X”. Siamo devastati. Quanto siamo stati fortunati a condividere una vita così insieme. Un talento così brillante ed eccentrico. È impossibile quantificare il tuo contributo al canone dei Massive Attack RIP Angelo”.

Prima della fama con il gruppo di Bristol, Bruschini ha suonato in altri gruppi storici dell’underground inglese nel decennio d’oro tra la metà degli anni Ottanta e la metà dei Novanta. Nel suo curriculum i “The Numbers”, “Rimshots” e “The Blue Airplanes” e ha prodotto l’album omonimo del gruppo rock alternativo Strangelove . È stato il basso di di Jane Taylor Blowing per un altro brano indimenticabile:”This Candle Out”, pubblicato nel 2005.

La sua avventura con i Massive Attack cominciò nel 1993. Un amico gli disse che il gruppo cercava un bassista. Lui si presentò per un provino. “È stato un disastro”, pensò, e per mesi non li sentì. Ma poi trovò alcuni scampoli del suo provino nell’album “Protection”, pubblicato nel 1994, e subito dopo i Massive lo chiamarono per fare la storia insieme.

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