Schlein in piazza alla buffonata organizzata dalla CGIL contro il caro vita: immaginiamo cosa possano pensare le migliaia di lavoratori con contratti da fame nelle Coop controllate dalla feccia

Cgil, in 100 mila alla manifestazione a Roma contro il governo insieme alle opposizioni. Schlein: “Stanchi dei tagli alla sanità”

In 100 mila in corteo secondo gli organizzatori. Sfilano i “supereroi” della Costituzione

ROMA. Almeno 100 mila persone hanno raccolto l’invito della Cgil e di oltre cento associazioni che raccolgono tante realtà della società civile a scendere in piazza. «Venite a contarci», risponde il segretario della Cgil Maurizio Landini alla Questura che ha provato a ridimensionare l’entusiasmo degli organizzatori del doppio corteo che è sfilato fino a piazza San Giovanni a Roma sostenendo che sono molti di meno, circa 30mila.

«Andremo avanti su questa strada finché non avremo ottenuto risposte», ha avvertito Landini spiegando di «non escludere nulla», neanche lo sciopero generale. Ma, aggiunge, «voglio discutere anche con le altre organizzazioni sindacali e verificare la condizione di prendere delle decisioni insieme».

«Il messaggio che noi vogliamo mandare con la via maestra è che quei diritti fondamentali sanciti della nostra Costituzione debbano essere attuati e quindi siamo contrari a qualsiasi idea di modifica della Costituzione: per questo chiediamo al governo di cambiare le politiche economiche e sociali e anche di riforma istituzionale», ha proseguito Landini lanciano un appello a «unire questo Paese e chiedere che il mondo del lavoro, che tiene in piedi il Paese, sia messo nella condizione di poter discutere e definire il futuro facendo le riforme di cui c’è bisogno, a partire da un lavoro che non sia precario, da una riforma fiscale degna di questo nome e soprattutto attuando la Costituzione».

Alle 15 i due cortei sono arrivati in piazza San Giovanni, sul palco si alternano Gustavo Zagrebelsky, Gianfranco Pagliarulo, don Luigi Ciotti, Matteo Ricci e Rosy Bindi. Alla manifestazione hanno partecipato anche le organizzazioni studentesche Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari che hanno piantato tende e esposto pile di libri a simboleggiare il costo della scuola e delle università. «Dal governo continuiamo a non ricevere risposte – commenta il coordinatore della Rete Paolo Notarnicola -. Il ministro Valditara preferisce promuovere disegni di legge, come quello sulla condotta, che criminalizzano i giovani piuttosto che dare risposte concrete ai bisogni degli studenti e del mondo della scuola. Noi non ci stiamo, per questo oggi siamo in piazza e annunciamo un lungo percorso di mobilitazione che si concluderà con lo sciopero studentesco del 17 novembre». In piazza contro il governo ci sono anche i rappresentanti delle forze dell’ordine. «Siamo qui perché le lavoratrici e i lavoratori in divisa meritano rispetto, meritano il rinnovo di un contratto scaduto da 644 giorni, meritano assunzioni straordinarie perché mancano oltre 10.000 agenti all’appello, meritano attenzione nella formazione e nel benessere del personale», spiega Pietro Colapietro, segretario del sindacato di polizia Silp Cgil. In strada anche i carrelli della spesa per protestare contro il caro vita di Nonna Roma, il banco del mutuo soccorso. Infermieri, medici, operatori ecologici, polizia locale, educatrici, assistenti sociali, vigili del fuoco: sono i «supereroi» con il mantello della Cgil Funzione Pubblica che hanno sfilato questo pomeriggio da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni. «Sono “supereroi” – spiegano – perché essenziali per Costituzione».

Tra i politici c’è una delegazione del Pd guidata dalla segretaria Elly Schlein che spiega di essere accanto a chi è stanco «di vedere il sistema sanitario pubblico messo a repentaglio dai tagli del governo di Giorgia Meloni, al fianco di tutte le persone che chiedono giustizia sociale e salari dignitosi». Ci sono i Cinque Stelle e il coportavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli che vuole «dare voce a chi chiede un futuro sostenibile, un lavoro dignitoso e un sistema sanitario ed educativo robusto e accessibile. Il Paese vive una profonda crisi economica e sociale e il governo Meloni riduce le risorse per la sanità, l’istruzione e i trasporti pubblici, eppure decide di finanziare un’opera faraonica e anacronistica come il ponte sullo Stretto di Messina».

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