Nelle ore della stretta annunciata a New York sugli affitti brevi turistici, il Comune di Milano torna a chiedere limitazioni e punta il dito contro la ministra Daniela Santanchè. «Purtroppo prendo atto del fatto che si è dimostrata all’inizio disponibili ma di fatto non è successo niente». Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala parla a margine di un convegno all’università Bicocca e tocca senza mezzi termini l’annoso argomento della casa, che investe anche il problema della mancanza di residenze universitarie. «Adesso c’è il caso, anche un po’ eclatante, di New York che però è un riferimento – spiega Sala –. Tra il bianco e il nero bisogna trovare il grigio giusto ma così non va bene, non si possono avere più di 20.000 appartamenti dedicati agli affitti brevi».
La preoccupazione della ministra Santanchè che così si limiti il turismo «va bene, ma come vedete il turismo a Milano sta crescendo tantissimo con luglio 2023 +30% rispetto a luglio 2019. Quello che importa a noi è la gestione dell’offerta degli appartamenti». Il piano di New York di limitare le locazioni turistiche è dunque un modello da studiare: «Il Comune vorrebbe fare una scelta che, se non è come quella di New York, va in quella direzione. Noi l’abbiamo proposto, bisogna lavorare sul numero di giornate, e poi bisogna lavorare sul numero degli appartamenti».
Sala precisa poi di non avercela con chi ha un appartamento in più e lo affitta in questo modo ma «con chi in questi anni ha fatto razzia di appartamenti per poi metterli sul mercato tutti per affitti brevi. Questo è successo – ha proseguito – ci sono intere palazzine a Milano che hanno avuto questa destinazione, bisogna dire che così non va bene».
La proposta del Comune
Per affrontare il problema della mancanza di alloggi universitari a prezzi accessibili limitare gli affitti brevi è un primo passo, però bisogna fare anche altre cose, secondo Palazzo Marino. «Io credo che le grandi città possano concedere volumetrie anche in eccesso rispetto a quelle che ci sono nei nostri piani se chi costruisce lascia al comune una parte di appartamenti che il comune dedica agli affitti calmierati per studenti», propone Sala. Per questo «io sto discutendo con l’assessore Maran per rifare una convocazione a Palazzo Marino per studenti e rettori, perché il problema è evidente che non si risolve velocemente ma va affrontato». È atteso per il prossimo weekend, 16-17 settembre, un incontro nazionale proprio a Milano degli studenti riuniti nel cosiddetto movimento delle tende che mesi fa ha riacceso il dibattito sull’emergenza abitativa di fuori sede e lavoratori. Per Sala quindi « il momento di fare queste cose: la legge di bilancio nascerà con grande difficoltà però mi pare questa una parte dello sforzo che va fatto».
La protesta degli studenti
Il tema casa è ancora caldo e infatti stamane, in Bicocca, è andata in scena la protesta di alcuni studenti dell’università milanese durante l’intervento di Alessandra Gallone, consigliera della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, presente a un evento dell’ateneo in rappresentanza del Mur. Mentre Gallone parlava di un progetto dell’ateneo finanziato dal Pnrr, un gruppo di studenti è entrato in aula magna e ha esposto uno striscione che recita: «Bernini ti hanno scippato 600 milioni, li ha presi il privato», con il simbolo di una casa. Il riferimento è alla terza rata del Pnrr e agli oltre 600 milioni previsti per gli alloggi universitari, poi bloccati dall’Ue. «Consigliera, parliamo di risultati», ha contestato il gruppo di studenti. «Come mai sono spariti 600 milioni anziché andare alla residenze universitarie pubbliche?».
«Si è organizzato un evento per presentare risultati che non ci sono – l’opinione di Andrea e Gaia, due dei manifestanti –. Ci sono ancora moltissimi problemi, i posti nelle residenze sono sempre meno e abbiamo regalato soldi pubblici ai privati». «Non sono spariti, non vi preoccupate», è stata la replica della consigliera Gallone. «Vi garantisco che i fondi arriveranno».
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