La Germani sta crollando per colpa delle sanzioni? La ministra degli esteri se ne frega: cosa arriva a dire la schiavetta di Davos travestita da ambientalista

Baerbock dice che il re è nudo: “Nessun effetto dalle sanzioni”

tratto dal canale Telegram di Giorgio Bianchi

Era fatale che arrivasse dalla Germania, il Paese che più sta pagando la svolta geopolitica iniziata con l’invasione russa dell’Ucraina, la retromarcia più clamorosa sulle sanzioni. Non era fatale, ma è indicativo che arrivi dalla ministra degli Esteri Annalena Baerbock, la prima politica tedesca di peso a presentarsi in visita a Kiev dopo l’inizio della guerra. Cos’ha detto la leader dei Verdi? Niente di sconvolgente, anzi, una cosa piuttosto ovvia: le sanzioni alla Russia, pur senza precedenti per vastità e profondità, non stanno funzionando.

“Le sanzioni economiche dovrebbero avere un impatto economico, ma non è questo il caso, perché la logica delle democrazie non funziona nelle autocrazie”, ha detto Baerbock intervistata per il libro Ernstfall. Regieren in Zeiten des Krieges (“Emergenza: governare in tempo di guerra”). Come si vede siamo assai lontani da “le sanzioni faranno molto male alla Russia” (Josep Borrell) o “le renderanno impossibile continuare la guerra” (Ursula von der Leyen).

Non è sorprendente, si diceva, che sia la Germania il Paese in cui più è sentito il tema, perché è la Germania il Paese che più sta pagando il conflitto: il 2023 si concluderà in recessione, il Pil potrebbe contrarsi dell’1% secondo gli analisti di S&P Global. Quello russo, al netto dei non secondari problemi di tenuta del rublo, quest’anno invece dovrebbe tornare a crescere: l’export energetico, pure crollato in valore dopo i prezzi folli del 2022, continua a buoni ritmi, il materiale necessario all’industria bellica trova il modo di arrivare in Russia. Se l’obiettivo era rendere troppo costosa la guerra per Putin finora non è stato certo raggiunto.

Dall’altra parte la Germania ha dovuto dire addio all’energia russa (soprattutto il gas) a basso costo che è stata il motore del suo sistema industriale nello scorso ventennio: se a questo si aggiungono le tensioni tra Occidente e Cina, partner commerciale importante di Berlino, e il fastidio degli Usa per l’eccessivo surplus tedesco nei loro confronti, si capisce che l’uscita di Baerbock non deve sorprendere nessuno: quando finirà la guerra in ogni caso Berlino si ritroverà in un mondo nuovo e di sicuro molto meno comodo del precedente.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

La grande balla di Lollobrigida che sputa sui poveri: il Pd inscena un processo su una frase estrapolata riferita invece al cibo spazzatura che mangiano in molte nazioni

Next Article

Meteo, siamo alla fine dell'ondata di caldo! In arrivo una forte ondata di maltempo: già da domani le cose inizieranno a cambiare, in particolare nelle regioni settentrionali

Related Posts