Nicolai Lilin ha le i dee molto chiare su quanto accaduto a Evenji Prigozhin, il leader della Wagner morto a bordo del suo aereo che si è schiantato al suolo. In un’intervista all’Adnkronos dice la sua e rivela quale mano potrebbe celarsi dietro all’incidente aereo. “Dietro la sua morte sicuramente ci sono i suoi nemici e ne aveva parecchi. Ma escludo il coinvolgimento di Putin perché l’immagine del presidente russo potrebbe uscirne danneggiata agli occhi dei wagneriani che vorrebbe attrarre ora sotto il suo comando”, dichiara Lilin all’Adnkronos. Autore di Educazione siberiana e Putin. L’ultimo zar, Lilin ritiene inoltre che il presidente russo sia “molto legato alle promesse che fa, mantiene la parola data fino alla fine.
Soprattutto negli ambienti militari e dei servizi segreti”. E quindi avrebbe rispettato l’incolumità di Prigozhin, come da accordi mediati dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Sospettato numero uno, quindi, diventa ’il ministro della Difesa Sergei Shoigu o il generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore dell’esercito russo. Possibile che abbiano agito senza l’ordine di Putin? “Sì – ritiene Lilin – Putin non entra direttamente negli intrighi militari. L’importante è che si mantenga un equilibrio.
Ma questo equilibrio è stato danneggiato anche per colpa di Prigozhin”. Da ex militare, arruolato nell’esercito russo per la seconda guerra cecena, Lilin afferma che il “gravissimo errore commesso da Prigozhin sia stato quello di trattare i funzionari del ministero della Difesa come uomini d’affari, senza rispettare la rigida gerarchia. Nell’ambiente militare c’è un superiore a cui devi obbedire e basta”. Ma “il problema principale di Prigozhin era il suo ego” e il fatto che “continuasse a comportarsi come un imprenditore con atteggiamenti spavaldi che potevano mettere in pericolo il sistema militare ha di certo accelerato la sua fine”, ha concluso Lilin.
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