Daniela Santanchè, si aggrava la sua posizione: la Procura di Milano mette il carico contro di lei. Truffa ai danni dello stato. Continuiamo a crederci come possa rimanere inchiodata al suo posto

E’ stato formalmente iscritto il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato nel fascicolo aperto dalla Procura di Milano a seguito delle dichiarazioni a verbale, come testimone, di Federica Bottiglione, ex dirigente di una delle società del gruppo Visibilia fondato dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè.

Durante la sua audizione a giugno, la ex dirigente di Visibilia Editore, con il ruolo di investor relator officer, ossia delegata di redigere e gestire le comunicazioni al mercato della società quotata in Borsa, aveva raccontato di aver continuato a lavorare quando, da marzo 2020 a novembre 2021, era ufficialmente in cassa integrazione a zero ore nel periodo del Covid, fornendo così un particolare che ha portato il pm Maria Gravina e il procuratore aggiunto Laura Pedio ad aprire un’inchiesta autonoma, collegata a quella principale per falso in bilancio e bancarotta, che vede tra gli indagati Santanchè.

La deposizione era stata resa in questo più ampio fascicolo.

Al momento, da quanto si è saputo, l’inchiesta scaturita dalla versione dell’ex dirigente, che avrebbe percepito i contributi Inps anche se continuava a lavorare per l’azienda, è a modello 44, con ipotesi di reato ma senza indagati.

E il focus degli inquirenti è ora anche sugli altri lavoratori, una ventina in tutto, per capire se è stato applicato anche con loro lo stesso schema.

Santanchè rischia una nuova indagine a suo carico, anche perché, nel periodo di cui ha dato conto l’ex dirigente, era al vertice dell’azienda come presidente.

Vanno avanti in Procura anche altre due inchieste, quella per aggiotaggio con al centro Negma, fondo con base negli Emirati e alle British Virgin Islands che ha concluso operazioni di finanziamento con una ventina di società in crisi, tra cui Visibilia e Ki Group, società in cui la senatrice di Fdi un tempo aveva una partecipazione. E un’altra concentrata proprio su Ki Group, con i pm che a settembre dovrebbero dare il loro parere sulla proposta di concordato semplificato avanzata dalla società.

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