Il parassita Gretino che ci ha regalato Soumahoro adesso pretende che negare il cambiamento climatico diventi reato. Manco fossimo in Corea del Nord

di Giuseppe De Lorenzo per il blog di Nicola Porro

Dalle idee di un professore universitario all’azione politica di un verde. Il passo è stato breve, forse troppo. Angelo Bonelli, portavoce di Alleanza Verdi Sinistra, ha deciso: presenterà una proposta di legge per introdurre il reato di negazionismo climatico “perché chi mistifica fa più danni della grandine, alluvione, caldo e siccità”.

Vietato dissentire, dunque. Vietato mettere in dubbio sia tutta colpa dell’uomo. Vietato far notare che a luglio il caldo tutto sommato non è così strano e che i 47 gradi ventilati in questi giorni sono solo esagerazioni giornalistiche. Vietato opporsi alle auto elettriche, ai dogmi di Frans Timmermans, agli scioperi di Greta. E dunque immaginiamo sarà vietato anche presentare studi che mettano in dubbio la narrazione dominante climatista, il tutto in barba al metodo scientifico che richiederebbe libertà di ipotesi e di verifica delle tesi. Il sole ruota attorno alla terra e Galileo deve adeguarsi.

Per Bonelli si potrebbe pensare ad un colpo di calore colpevole di avergli fatto perdere il lume della ragione. Ma quando il professor Gianfranco Pellegrino segnò questa deriva illiberale e liberticida, proponendo per primo il reato di negazionismo climatico, non faceva così caldo. Dunque certe cose le pensano da sobri. Tra i dannati da condannare ci sarebbe ovviamente questo nostro sito, colpevole di aver ospitato gli articoli di Franco Battaglia. Andrebbe sbattuto in carcere Franco Prodi, climatologo che nega il catastrofismo globale. E forse pure Paolo Sottocorona, tutto fuorché negazionista, ma critico di fronte alle esagerazioni alla Bonelli.

Si tratta a tutti gli effetti di un reato di opinione. Come nella peggiore Urss, solo che nessuno pare scandalizzarsi che un’idea simile venga anche solo proposta. Ma in fondo cominciamo ad esserci abituati. Durante il Covid Mario Monti chiedeva di “somministrare” l’informazione dall’alto, tipo Minculpop. Il filosofo Galiberti invitava ad escludere dalla tv chiunque la pensasse diversamente. Per garantire libertà di espressione su Twitter, Musk ha dovuto investire 44 miliardi di euro. Mentre a Nigel Farrage chiudono il conto corrente perché, su Brexit e immigrazione, “non è allineato ai valori d’inclusione” della banca. E sono solo esempi di una deriva liberticida che, questa sì, dovrebbe far preoccupare. Altro che negazionismo: vogliono dei “casi Zaki” anche in Italia.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Lutto nel ciclismo, una brutta caduta nel tour dell'Austria ha portato via Jacopo Venzo, giovane promessa delle due ruote su strada

Next Article

Andrea Giambruno dice la verità al telegiornale e la feccia si scatena: ha osato ricordare che fa caldo perché siamo in estate

Related Posts