Da solo contro quattro risorse per salvare l’amica dallo stupro: a cosa siamo ridotti per girare la sera nella Milano in mano al PD

Stupro a parco Sempione, Massimiliano Cianci salva turista danese da 4 magrebini: “Milano non è una città sicura”Il racconto del grafico 30enne che ha salvato una turista danese da 4 magrebini che si erano avventati su di lei palpeggiandola.

Tratto da Il Giornale D’Italia
Un braccio fratturato e l’orgoglio di aver salvato una turista danese di 28 anni da quella che sarebbe stata certamente l’ennesima violenza sessuale a Milano.

Si chiama Massimiliano Cianci, ha 30 anni, originario di Bari, ma vive nel capoluogo meneghino dove lavora come grafico. È lui che ha messo in fuga 4 magrebini che avevano accerchiato la turista e, con la minaccia di una bottiglia rotta, avevano iniziato a palpeggiarla ovunque, nella speranza di poter abusare di lei.

Non avevano però fatto i conti con Massimiliano, alto 1,96 per 90 kg. Lui e la turista si sono conosciuti a una serata e hanno fatto amicizia. Alla fine dell’evento in discoteca, si sono incamminati a piedi per la via del ritorno, Massimiliano si è offerto di accompagnarla. Aveva bisogno di utilizzare un bagno chimico, quindi sono entrati nel parco Sempione, essendoci i cancelli aperti.  

Stupro a parco Sempione, turista danese accerchiata da 4 magrebini

A quel punto si sono avvicinati i primi due magrebini, raggiunti in seguito da altri due connazionali. Hanno iniziato ad avventarsi sulla ragazza palpeggiandola, mentre altre sentinelle li circondavano in bicicletta. Ha deciso così di affrontarli, disarmando dapprima quello armato di bottiglia rotta: ci è riuscito ma è caduto con tutto il suo peso sul braccio, fratturandoselo. Si è poi rialzato e li ha messi in fuga.

Nel frattempo, altri ragazzi che passavano in zona hanno allertato i soccorsi

“Mi sentivo svenire – ha raccontato il giovane al Corriere – Non ci hanno più seguito. Una comitiva di giovani s’è accorta di noi e ha chiamato i soccorsi. Ho passato le successive ore al Fatebenefratelli assalito dai dolori: avambraccio, gomito, spalla, clavicola. Lei è stata con me all’ospedale ad asciugarmi le lacrime, è partita il giorno dopo per Copenaghen. Dice che non scorderà mai più il mio volto. Tuttora non riesco a dormire per le fitte, mi operano mercoledì, inseriranno placche e viti. Estate rovinata. Fosse questo il problema… il problema è che Milano non è più una città sicura, basta con ’sta storia che è solo percezione. Oltre ad aver fatto denuncia alle forze dell’ordine, ho raccontato l’episodio sui social: mi hanno scritto tante donne, non solo per ringraziarmi, anzi soprattutto per dirmi che anche loro, camminando, sono state avvicinate e molestate da sconosciuti. Sembra la normalità, non più una notizia. Ricordo alcune facce di quella gang, se tornassi al Sempione potrebbero essere ancora lì, e magari la prossima volta non troveranno ostacoli. Anche se amo Milano mi verrebbe voglia di trasferirmi: ci ero venuto che ero uno studente di fashion design, 11 anni fa. E poi bel finale di soggiorno per una turista, no?”

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