Morto il padre dei cartelli stradali: pochi sapevano che la nostra segnaletica fu interamente ideata da questo disegnatore. Aveva la bellezza di 97 anni

Estratto dell’articolo di Angelo De Nicola Federica Farda per “il Messaggero”

Negli ultimi decenni, le strade italiane hanno subito un notevole miglioramento grazie all’ingegno e alla determinazione di un uomo di cui pochi conoscevano il nome. Si chiamava Michele Jocca ed è considerato il “padre” della segnaletica stradale italiana, ha lasciato un’impronta indelebile, e pure più creativa, sulla sicurezza e l’efficienza delle nostre strade. Jocca se ne è andato l’altro giorno a 97 anni, in una Rsa di Roma ma con l’Abruzzo sempre nel cuore. […]

michele jocca cartelli stradali

LE IDEE

I cartelli, che nessuno immaginava potessero avere un autore, sono tutti ispirati dalla sua terrà natia: la mucca per segnalare il pericolo di attraversamento animali era la stessa vista tante volte nei paesi della Baronia di Carapelle, idem per il cervo che identifica l’analoga attenzione alla fauna selvatica, mentre l’alberello con il fiammifero si rifà ai bonsai naturali piegati dal vento che popolano il “piccolo Tibet d’Abruzzo”.

Fin dai suoi primi anni di carriera, Jocca ha dimostrato un approccio innovativo nel campo della segnaletica stradale. Ha introdotto un sistema di cartelli con simboli chiari e facilmente comprensibili, che permettevano agli automobilisti di interpretare le indicazioni stradali in modo rapido ed efficiente. […]

Uno dei maggiori successi di Jocca è stata l’idea dei pannelli a messaggio variabile (Pmv), che forniscono informazioni aggiornate in tempo reale agli automobilisti. […]

LA SFIDA

michele jocca cartelli stradali 2

Mentre era impiegato al Genio Civile, conoscendone le doti da disegnatore, a Michele Jocca venne chiesto di realizzare alla fine degli anni Cinquanta la nuova segnaletica stradale per il nuovo Codice della strada che sarebbe stato promulgato nel 1959. «Ma era Calascio – come ricorda il sindaco del paese, Paolo Baldi- la sua vera passione. È suo il primo rilievo della fortezza della Rocca come della Madonna della Pietà, lo studio delle relazioni delle varie torri e fortificazioni, la loro funzione e il perché del loro posizionamento in punti strategici. Sono suoi innumerevoli lavori che illustrano gli angoli del paese, uno studio rimasto unico sulle chiese di Calascio, studi di botanica e progetti museali. È sua anche una ricerca continua ed incessante sulla memoria storica e sulle cronache anche minori del paese. Tutto ciò che poi confluì nel volume, pubblicato alcuni anni fa e dedicato a Calascio». Funerale e tumulazione stamattina alle 11 nel borgo natìo.

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