Greta Thunberg, dall’alto della sua ignoranza, invitata in pompa magna da Zelensky: praticamente hanno fatto gara a chi è più ignorante

Lo scorso 29 giugno il faccione inquietante di Greta Thunberg è riapparso dal nulla insieme a quello di Zelensky. Sinceramente il mondo si chiedeva angosciato dove fosse finita l’ex ragazzina – ora visibilmente imbolsita – che ha costruito una fortuna sua e della sua famiglia su un ecologismo radical –chic di maniera, incentrato su un tema trito e ritrito che però fa sempre audience: la lotta ai cambiamenti climatici, tema che in realtà è stato solo un pretesto per rifilare nuovi prodotti ecologici come auto elettriche e similari ai consumatori più sprovveduti.

Così non deve meravigliare che una opportunista come Greta non si sia fatta sfuggire l’occasione di comparire insieme al presidente ucraino, altro esperto della comunicazione. Ormai però il “prodotto Greta” non tira più, è merce usurata a causa del fatto che è stata dappertutto ed ha fatto foto e convegni con tutti. Una Greta non si nega a nessuno.

Non c’è stato potente o anche solo ministro che non abbia cercato di ghermirla per il suo impatto mondiale sulla popolazione beona che segue fanaticamente una ragazzina senza alcuna conoscenza scientifica ma che pontifica su temi assai complessi, come le equazioni differenziali non lineari che governano i fenomeni di fisica dell’atmosfera. Anzi, si potrebbe dire che il successo che ha avuto Greta Thunberg è il segno del degrado dei tempi in cui ci troviamo.

Come ha detto Franco Prodi, meteorologo e fisico di fama internazionale, si dà più ascolto ad una ragazzina invasata che agli scienziati. È uno degli effetti del “Mondo alla rovescia” che ormai ci domina e in cui ogni cosa sembra essere ormai diventata l’opposto. Così, la presenza a Kiev di Greta non è certo un evento non previsto o non prevedibile; anzi, c’è da chiedersi come mai i due abbiano aspettato così tanto tempo a sbaciucchiarsi un po’ a favore di telecamere.

Era presente anche un fantomatico “gruppo di lavoro internazionale sui crimini ambientali fatti dalla Russia nel corso della guerra”. Un gruppo in verità assai bolso e sfiatato: presenti Margot Wallström, ex vice primo ministro e ex ministro degli affari esteri della Svezia, Heidi Hautala, vicepresidente del Parlamento europeo, Mary Robinson, ex presidente dell’Irlanda dal 1990 al 1997”. Insomma tutti “ex” che non contano più un fico secco, semmai abbiano contato qualcosa una volta. Il tutto lo si può leggere direttamente nel canale di Zelensky su Telegram. Il punto forte era naturalmente centrato sulle conseguenze dell’attacco russo alla centrale idroelettrica di Kakhovskaya che con i cambiamenti c’entrano come Topolino a Paperopoli.

Greta Thunberg, occhietto lampeggiante alla Psycho

Nonostante questo il premier ucraino ha dichiarato: “Sono profondamente grato per il sostegno che abbiamo ricevuto e per l’assunzione di una posizione inequivocabile: chiunque commetta azioni contro le persone, la natura e la vita stessa deve essere ritenuto responsabile. Ogni vita distrutta, ogni destino infranto, ogni danno inflitto all’ambiente, alle città e ai villaggi a causa di questo ecocidio è imputabile direttamente allo stato russo”, ha dichiarato Zelensky”.

Nel frattempo Greta attivava l’occhietto lampeggiante alla Psycho, si nascondeva dietro ad una tenda e lentamente estraeva il suo coltellaccio da cucina da viaggio, il tutto condito dal suo famoso sorriso da film horror estivo di terza serie.

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