Youtuber arrestato, la reazione degli amichetti è da veri codardi: subito affrettati ad addossargli ogni responsabilità pur di pararsi il fondoschiena

Vito Loiacono si è subito tirato indietro. Nessun cenno pubblico neanche da Marco “Ciaffa” Ciaffaroni, anche a bordo della Lamborghini Urus. Ora il fondatore del canale YouTube seguito da 600 mila utenti e messo al bando dalla piattaforma di streaming è solo.

C’erano una volta TheBorderline. Ora, però, l’amicizia fondata su milioni di visualizzazioni YouTube pare finita. Matteo Di Pietro, il 20enne alla guida della Lamborghini Urus che si è schiantata contro una Smart ForFour a Casal Palocco causando la morte del piccolo Manuel, rischia di trovarsi improvvisamente da solo.

Il copione, per chi indaga, è già visto. La responsabilità penale è personale. Oltre al codice, poi c’è la sensibilità dei protagonisti: chi non era al volante, ha messo subito in chiaro la sua posizione. Non vuole essere messo sullo stesso piano di Di Pietro. Che, come detto, è ogni ora più solo.

Prima di prendere la fuga da Roma e dalla sua casa alla periferia Sud della Capitale – l’indirizzo circola online, così come le minacce di morte – lo youtuber indagato per omicidio stradale e lesioni ha avuto il tempo di vedere la reazione degli amici.

Spente le telecamere, ecco l’uscita di Vito Loiacono. A caldo, su Instagram: “Salve, il trauma che sto provando è indescrivibile, ci tengo solo a dire che io non mi sono mai messo al volante e che sto vicinissimo alla famiglia della vittima”. Sotto oltre 2 mila commenti di insulti. Ma il nodo qui è un altro: Loiacono, detto Er Motosega, ha subito mollato Di Pietro.

Nessun cenno pubblico da Marco “Ciaffa” Ciaffaroni, l’altro TheBorderline a bordo della Lamborghini Urus. Ora per il fondatore del canale YouTube seguito da 600 mila utenti e di fatto messo al bando dalla piattaforma di streaming si apre la fase della solitudine.

E della costruzione di una difesa che si baserà soprattutto sul nodo della velocità: per l’avvocato dell’unico indagato in questa storia, il ragazzo non sarebbe andato oltre i 65 chilometri orari. Comunque sopra il limite in vigore in via di Macchia Saponara, la strada dell’impatto mortale, in cui non si poteva andare a più di 30 all’ora.

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  1. Siamo messi bene… chissà cosa sta pensando in questo momento il presidente Mattarella sul fatto che negli uffici del Quirinale si aggira un personaggio che ha fatto carte false per imboscare il figlio mattatore del fine settimana e mancato pluridecimatore di pargoli indifesi… fossi in lui lo metterei fuori servizio a tempo indeterminato almeno fino a quando non verrà risolta questa brutta faccenda… se è questa l’educazione è i principi morali impartiti ad un figlio che ha combinato questo pastrocchio figuriamoci il genitore che circola con una Ferrari… meditate gente.. meditate…bisogna andare a letto con i gabbasisi stretti tra le mani e pregare nel frattempo per far sì che la sfortuna non ti metta sulla strada tipi simili!!!!

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