La leader di FdI si dà due mesi di tempo per capire se Tajani è in grado di tenere unita Forza Italia. Il rapporto decisivo con Marina, la figlia del Cavaliere.
“È come ripartire da zero”. Giorgia Meloni è letteralmente sotto shock, quando all’alba viene informata dell’ineluttabile. Sconvolta e amareggiata. La morte di Silvio Berlusconi non può dirsi inattesa, ma è comunque improvvisa. E si trasforma in un enorme problema per l’esecutivo. Forza Italia appare subito in preda a un trauma distruttivo. E così, la presidente del Consiglio sceglie di gestire ore complesse con un doppio registro.
I DUBBI DEL FINANCIAL TIMES
(ANSA) – “La morte di Silvio Berlusconi, che arriva mesi dopo la rivelazione della sua leucemia, solleva interrogativi sulla divisione del potere all’interno della coalizione di destra di Giorgia Meloni e sul futuro del suo partito Forza Italia, data la mancanza di un chiaro successore”.
È quanto sostiene il Financial Times, in un articolo in prima pagina, il cui titolo mette l’accento sul fatto che la sua scomparsa apre una serie di interrogativi per la coalizione di governo. Il giornale economico evidenzia che il Cavaliere “è stato attivo nella politica italiana anche verso la fine della vita, svolgendo un ruolo di primo piano nella crisi che ha fatto cadere il governo di Mario Draghi lo scorso anno, prima di contribuire alla formazione della coalizione di governo di Giorgia Meloni”.
Per quanto concerne invece le sorti di Forza Italia, il Financial Times cita l’opinione del politologo Giovanni Orsina secondo cui “il partito non può sopravvivere alla fine di Berlusconi”. Il giornale dedica anche metà della quarta pagina al necrologio dell’uomo che ha dominato la vita politica dagli anni ’90, intitolandolo ‘Il magnate dei media che ha ricoperto il ruolo di premier in Italia è stato funestato dagli scandali’.
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