Prodi all’attacco di Meloni: aver obbedito a tutto non basta. Il Mortadella la accusa addirittura di ricattare Bruxelles sulla vicenda del Mes, l’unico punto che sta rispettando le promesse fatte in campagna elettorale

Estratto dell’articolo di Micol Lavinia Lundari per www.repubblica.it

C’è un’Europa che sta andando a destra, “ma questo non è fatale. Se recuperiamo il riformismo l’Europa può andare in una direzione diversa da quella del recente passato”. Ne è convinto l’ex presidente della commissione Ue Romano Prodi, ospite di Repubblica delle Idee in piazza Maggiore per parlare dell'”Europa dei riformisti”.

“La destra – ha puntualizzato il Professore rispondendo agli stimoli di Francesco Bei, vicedirettore di Repubblica – si afferma in Europa perché porta avanti due paure: quella delle tasse e quella dell’immigrazione. Bisogna allora spiegare con chiarezza che le tasse ci vogliono ma devono essere giuste e progressive, non flat; e devono servire per il welfare state. L’idea che l’imposta sia un ‘pizzo di Statò – espressione usata dalla premier Giorgia Meloni, ndr – è un’idea che stravolge il sistema democratico”, e su questo pensiero il Professore raccoglie un convinto applauso del pubblico.

IL RICATTO DEL MES

[…] “Quello che sta avvenendo sul Mes è una cosa surreale”, è netto Prodi, “perché è una scommessa a perdita zero: se non lo vogliamo usare, non lo usiamo. Viene usato per un ricattino, ma un ricatto di un paese da solo contro 26 non funzionerà mai, perché non crei l’atmosfera per contrattare. Ma c’è quest’idea di far vedere al proprio popolo che si hanno i muscoli per resistere. E questo piace alla destra, anche se non può finir bene, perché gli altri non possono accettare il ricatto di un paese solo”.

“NON ESISTE UN PIANO DI PACE EUROPEO”

[…] le prossime elezioni europee […] Saranno decisive sulla direzione da prendere: tornare indietro o andare avanti”, e andare avanti significa “completare l’Europa”, abbandonando il principio dell’unanimità “perché con essa non si governa manco un condominio, figuriamoci un continente. Bisogna invece procedere come con l’euro: a maggioranza”. All’Europa serve anche altro, come ha dimostrato la guerra in Ucraina: “Una difesa comune e una politica estera comune”, sottolinea Prodi, altrimenti “non esistiamo nemmeno. Non esiste un piano di pace europeo”. E precisa: “Non voglio un’Europa militarizzata, ma che abbia una difesa sufficiente da custodire la regione intorno all’Europa e il Mediterraneo[…]

E’ emerso chiaramente nella giornata di ieri di RepIdee, dedicata anche all’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione: l’emergenza climatica è un tema politico. Ma perché la destra ha scelto di sposare un antiambientalismo militante? “C’è l’idea – avverte Prodi – che chi difende l’ambiente lo faccia ai danni dei cittadini, del loro tenore di vita, delle loro bollette”. […]

La politica dell’ambiente è fondamentale perché il principio europeo è quello di precauzione”. Oggi invece succede che “con la crisi economica nel resto del mondo si fa marcia indietro. I primi mesi di quest’anno sono stati i mesi di più elevato consumo di carbone: si è fatto un passo indietro. L’Europa allora deve rimanere sui suoi principi, e fare una politica di legame obbligatorio con Usa e Cina: altrimenti il nostro sforzo diventa eccessivo. Ma la leadership mondiale dobbiamo tenerla noi, vista la marcia indietro in particolare della Cina rispetto alla sua coscienza ambientale”.

Proprio il nodo dell’ambiente deve essere una delle idee che la nuova segreteria del Pd deve portare avanti. E il Professore ne suggerisce una: “Siamo pieni di zone industriali e artigianali, si potrebbe immaginare entro 10 anni di realizzare impianti di energia alternativa sui tetti. Perché per produrre energie alternative dobbiamo usare i campi e non gli infiniti tetti che ci sono? Ci vuole, e adesso non c’è, un pensiero di lungo periodo, perché è costoso e deve durare 10 anni. […]”. […]

[…] Come può vincere il centrosinistra? “Deve essere chiaro che serve una coalizione ampia per vincere le elezioni. Se vogliamo perdere, continuiamo ad andare divisi. Bisogna fare una grande proposta riformista […] un ruolo attivo nella politica? “Ma io ho 84 anni! Io devo pensare a morire sano, come dicono in Romagna”, […]

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