“Come sta ricattando gli italiani” Elly Schlein non sapendo come commentare il decreto primo maggio, va di sparata contro Meloni

Elly Schlein torna ancora una volta a criticare il governo Meloni per il decreto che ha tagliato le tasse in busta paga, dando fino a 100 euro in più ai lavoratori italiani. La sinistra dopo la mossa del governo che ha scelto il primo maggio per annunciare una vera e propria rivoluzione sulle tasche di chi lavora, è andata nel pallone. Da un lato il sindacato rosso della Cgil che vuole scioperare contro il taglio delle tasse, dall’altro lato il Pd che senza nemmeno valutare l’incremento nelle buste paghe di milioni di lavoratori attacca l’esecutivo.

E così la segretaria dem non usa giri di parole e rincara la dose del coro progressista: “Hanno approvato un decreto che hanno chiamato lavoro, ma sarebbe più corretto chiamare decreto precarietà e ricattabilità. Siamo qui oggi a incontrare delegate e delegati della Filcams: il settore del commercio e del turismo con i servizi è un settore particolarmente colpito dalla precarietà”.

E ancora: “L’idea che le causali per fare i contratti a termine possano essere stabilite addirittura dalla contrattazione tra le parti fa capire qual è l’ideologia di questo governo, e cioè rendere più ricattabili e più fragili i lavoratori, perché quando si siedono al tavolo quelle parti non sono alla pari, c’è un dislivello di potere tra chi il lavoro è in condizioni di offrirlo e chi invece ne ha bisogno per mangiare, e questo li rende più fragili-ha aggiunto Schlein-. Ma c’è un altro aspetto di ricattabilità, cioè lo smantellamento del reddito di cittadinanza: vuol dire sostenere che quelle persone in condizioni di povertà che però non abbiano nei propri nuclei familiari minori, persone non autosufficienti, persone anziane, o con disabilità, sono ancora più ricattabili perché chiaramente non avranno un’alternativa ad accettare delle offerte di lavoro sempre più precarie e sempre meno congrue. Davvero non si capisce questo accanimento contro lavoratrici e lavoratori, e contro la povertà. Servirebbe invece tutt’altro a questo Paese. Servirebbe limitare i contratti a termine, servirebbe fare una legge sulla rappresentanza che possa spazzare via i contratti pirata, e anche contrastare i salari così bassi”.

Poi, sempre la Schlein ha aggiunto: “Dietro quel taglio del cuneo che non è strutturale, è temporaneo, si nasconde appunto questo aumento forte della precarietà e della ricattabilità. Noi siamo qui per dire che saremo al fianco di chi si mobiliterà in queste settimane per chiedere invece al governo di prendere delle misure che possano sanare le piaghe strutturali del mercato del lavoro. Abbiamo anche l’occasione irripetibile di investire le risorse del Pnrr per accompagnare anche le imprese verso quello che serve dal punto di vista dell’innovazione, della transizione digitale, della conversione ecologica: non possiamo perdere l’occasione però, attraverso questi investimenti, anche di sanare quelle piaghe del mercato del lavoro. Sarebbe imperdonabile”. Insomma per la Schlein dare qualche soldo in più in busta paga agli italiani è un ricatto. Nulla da aggiungere.

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