Giorgia Meloni obbedisce meglio di tutti: da Washington arrivano i croccantini virtuali: sei mesi di scodinzolate a Biden le son valsi i complimenti del Washington Post

Nuovo plauso a Giorgia Meloni arriva dall’estero. Il primo premier donna in Italia “ha sfidato i profeti di sventura, soprattutto oltre i confini italiani”. E ora, “se riesce a cavalcare le onde insidiose della politica di coalizione italiana e a gestire un’economia che è stagnante da circa 20 anni, il suo successo potrebbe essere un modello per altri esponenti di destra in Europa”. A dirlo è il Washington Post che definisce il presidente del Consiglio “il primo politico che in oltre dieci anni riuscito a diventare premier vincendo un’elezione piuttosto che attraverso manovre di coalizione”.

Un successo tutto in salita per la leader di Fratelli d’Italia che deve governare “nonostante gli odiosi antenati del suo partito, i suoi sforzi per bandire le influenze straniere nella lingua, nel cibo e nella cultura per riaffermare l’identità italiana e i suoi temi nazionalisti, anti-immigrazione e anti-Lgbtq”. L’articolo, a firma del giornalista Lee Hockstader, ricorda che in molti, al momento dell’insediamento del governo italiano lo scorso ottobre, erano dubbiosi in merito alla possibilità per la premier di rimanere in carica fino a Natale. E invece “il governo è rimasto in carica fino alle festività natalizie, e all’arrivo della Pasqua si mostra ancora più solido“.

Anche sul tema dell’immigrazione, Hockstader tiene a precisare che le politiche dell’esecutivo italiano sono “difficilmente distinguibili” da quelle adottate dall’amministrazione Biden. Anch’essa alle prese con una ondata migratoria senza precedenti al confine con il Messico. Per non parlare poi dell’approccio del governo italiano alla guerra in Ucraina. In questo caso la Meloni ha mostrato un “sostegno incrollabile” nei confronti dell’Ucraina, prendendo le distanze dalla Russia e dal suo presidente, Vladimir Putin. Insomma, quanto basta a far pensare che il futuro della Meloni sia roseo: “La vita media dei governi italiani del dopoguerra è di 14 mesi. La sua migliore possibilità per un intero mandato di cinque anni sarebbe una buona prestazione di Fratelli d’Italia alle elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno”. Una sorta di “referendum di metà mandato sulla sua prestazione e degli sforzi per disintossicare la destra radicale. Se riesce a farcela, potrebbe ricoprire la carica per molti altri panettoni“.

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