L’automobile è un veicolo molto importante per la vita quotidiana: avere un’auto di proprietà, a meno che non si viva in una città ben coperta dai mezzi pubblici, è diventato fondamentale per spostarsi da un luogo all’altro. E come tutte le cose anche la macchina è soggetta a tasse e operazioni da effettuare per poterla utilizzare nei termini di legge; una di queste è la revisione, ovvero la certificazione rilasciata dai centri specializzati in cui è riportato che l’auto è sicura e funzionante. Fare la revisione ha un costo che ultimamente, complici inflazione e speculazione, si è alzato; da qui l’idea del bonus revisione auto, ideato dal Governo per permettere ai possessori di auto di recuperare una parte di denaro speso. Ecco come funziona, come riportato da IlMessaggero.it.
IL BONUS REVISIONE AUTO
Il bonus revisione auto è stato introdotto con la Legge di Bilancio del 2020 con l’articolo 1 comma 706 al fine di compensare l’aumento del costo della revisione obbligatoria dei veicoli a motore. Il bonus è richiedibile per un solo veicolo a motore e per una sola volta fino ad esaurimento delle risorse stanziate. La legge prevede che il bonus venga erogato in favore dei proprietari di veicoli a motore che, dal 1° novembre 2021 e per i successivi tre anni, hanno revisionato il proprio veicolo. L’entità del rimborso è pari a 9,95 euro, assegnato secondo l’ordine temporale di ricezione delle richieste.
COME RICHIEDERE IL BONUS REVISIONE AUTO
Il bonus revisione auto 2023 è richiedibile da parte di tutti coloro che hanno effettuato (o che effettueranno) la revisione auto dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023. La richiesta potrà essere presentata solo tramite la piattaforma digitale alla quale si può accedere con Spid, CIE o CNS. Si tratta di una piattaforma collegata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) si può accedere cliccando sul sito www.bonusveicolisicuri.it.
ALTRI DETTAGLI PER LA RICHIESTA
Per effettuare la richiesta occorrerà inserire il numero di targa del veicolo revisionato che dovrà essere intestato al richiedente. Sarà poi la SOGEI ad effettuare la verifica dell’esattezza delle informazioni riportate per dare il benestare al rilascio del rimborso.
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