Una crescita continua e senza sosta, che manda al tappeto tutti gli avversari politic. Nell’ultimo sondaggio del 2022 di Nando Pagnoncelli, realizzato per il Corriere della Sera, emerge un risultato straordinario per Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia non sta affatto pagando l’avventura al governo e cresce di un altro 0,3%, attestandosi al 31,7% totale. Praticamente un intervistato su tre del sondaggio sceglie il partito che nel 2019 raccoglieva appena il 6,5%: numeri da record e un balzo enorme. Restando nel campo del centrodestra, rispetto alla rilevazione del 24 novembre, guadagna terreno la Lega, che aumenta i propri consensi fino al 7.8% (+0,5%). Giù invece Forza Italia, che dal 6,8% passa al 6,2%. Tempi duri a sinistra, con il Partito Democratico che in un mese cala di quasi un punto percentuale: l’emorragia è interminabile e ora i dem si fermano al 16,3%. Segno rosso anche per l’Alleanza Verdi Sinistra, che scende fino al 3,8% (-0,4%) di gradimento. Piccolo margine positivo per il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che con il suo 17,6% (+0,1%) è la seconda forza del paese, staccando nettamente il Pd. Salita dello 0,2% e dello 0,6% per Azione-Italia Viva (7%) e per Italexit (2,3%).
Come sottolinea Pagnoncelli sul quotidiano si registra pure la tenuta del consenso per il governo e il premier: l’indice di gradimento dell’esecutivo flette di un solo punto (da 55 a 54), mentre quello per Meloni rimane stabile a 58. Ma cosa c’è dietro il successo di Meloni? Questa l’analisi del sondaggista: “Può contare su l’elettorato più fedele (87,9% di chi votò FdI alle politiche oggi confermerebbe il proprio voto) e sulla più elevata capacità di attrarre nuovi elettori che provengono soprattutto dall’area dell’astensione (13,6%) e dagli alleati del centrodestra (4% da FI e 3,4% dalla Lega), e in misura minore dal Terzo polo (1,6%), dal Pd e dal M5S (1,4%).
Un altro dato che balza agli occhi è quello degli operai e dei lavoratori esecutivi, storicamente rappresentati dai partiti di sinistra, che invece da tempo preferiscono il voto a destra ed attualmente per il 39,1% dichiarano di voler votare per FdI, mentre il Pd si colloca addirittura al quarto posto con il 9% dei consensi. “FdI, sia pure con valori diversi, risulta il primo partito presso tutti i segmenti sociali con poche eccezioni, rappresentate dagli elettori più giovani (18-34 anni), dagli studenti, dalle persone di condizione economica bassa, dai disoccupati e dai residenti nelle regioni del Sud e isole. Presso tutti costoro il M5S, considerato il soggetto più vicino ai ceti in difficoltà, rappresenta la forza politica più votata, seguita da FdI. Il partito di Meloni risulta quindi molto trasversale” la parte finale dell’analisi di Pagnoncelli.
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Troppe cose dette in campagna elettorale vengono ora disattese, la coerenza così tanto vantata da Giorgia Meloni, a cui avevamo molto creduto, si sta appannando se non scomparendo. Anche la questione del ritorno negli ospedali dei medici “radiati” e la sospensione delle sanzioni a chi non si è vaccinato, è stata una veloce azione di contropiede, cui il PD, Mattarella, Forza Italia, lo stesso Ministro della Salute, si sono trovati impreparati in difesa. E infatti la promessa POS e accise sulla benzina si sono subito dissolte. Il Deep State ha subito il goal, ma ha sistemato la difesa. Certo, meglio il governo Meloni, che non uno guidato ancora dai servitori di Klaus Schwab, del PD, di Forza Italia e dal Quirinale. Attualmente l’unico su cui la Meloni può contare è Salvini, che sta riprendendo quota dopo aver spedito l’affossatore della Lega, Giorgetti, a giocare con il Monopoli. Contare su Forza Italia e l’attuale Ministro della Salute, è da kamikaze. Spero che, nel caso giri storta, la Meloni abbia un piano B, perché questo continuo barcamenarsi non può andare avanti per molto. Anche nascondersi dietro all’atlantismo filo americano alla fine sarà negativo. Perché il futuro dell’Italia non può essere solo a occidente dove già siamo considerati dei reietti. Cosa mi aspettavo da una Meloni coerente?. Sostenere l’Ucraina, ma solo con aiuti umanitari. Lavorare per trovare accordi diplomatici, anche tramite Berlusconi ed Alemanno. Tenere lontana l’Italia dal bellicismo dei cow boys americani. Rimanere filo atlantica, ma mostrare un pò di palle, come ha fatto Macron con Biden. Imparare da Erdogan e Orban, iniziare i dialoghi con i Paesi BRICS, perché il futuro è, e deve essere, già oltre Biden e Zelensky.