Paola Egonu sputa sugli italiani con accuse infamanti, ma nessuno le chiede quanto sia coerente andare a giocare nella Turchia davvero intollerante per la bellezza di un milione di euro all’anno

Ancora bufera mediatica su Paola Egonu, stella della pallavolo, che minaccia di lasciare la Nazionale dopo un insulto di stampo razzista via social. Uno sfogo che lascia intendere uno stress piĆ¹ che lecito, mentre rilancia la sua nuova avventura professionale. Sul piatto un contratto da un milione di euro per giocare in Turchia, Paese ben poco incline ai diritti umani e civili. Altro che Italia.
di Maria Francesca Troisi per MowMag

Continua a tenere banco il caso di Paola Egonu,Ā che nella giornata di sabato ha rifilato in second’ordine la conquistata medaglia di bronzo dell’Italia del volley, per via di un video rubato a favor di social, in cui sfoga intattoĀ il suo malessere. ā€œMi hanno chiesto anche se sono italiana.Ā Questa ĆØ la mia ultima partita in Nazionale, sono stanca”. Intanto che monta il dibattito in rete, in buona parte a sostegno della pantera azzurra, politici annessi eĀ Mario Adinolfi permettendo.

Ma al di lĆ  dello scoramento della giovanissima veneta, anche insoddisfatta per non essere stata decisiva al momento opportuno (per esempio nella gara col Brasile) – come ci tiene a far sapere – stavoltaĀ l’accusa sembra piĆ¹ un espediente per motivare una lecita stanchezza,Ā causata da una pressione mentale dura da sostenere, specie a quell’etĆ  (23 anni) e quel livello,Ā nonchĆ© desiderio di tenere a bada le critiche eĀ lasciare comunque la Nazionale, almeno per qualche tempo.

Questo non per condonare le frasiĀ di una manciata di leoni da tastiera (mai chiarito di che nazionalitĆ  siano), piuttosto per fornire una versione piĆ¹ equilibrata dell’accaduto. Anche perche se l’Italia ĆØ classificata ancora alla voce ā€œrazzistaā€, e forse anche con qualche merito (ahinoi),Ā non le andrĆ  certo meglio in Turchia, dov’ĆØ attesa dopo tre stagioni di successi a Conegliano. Infatti l’opposto ĆØĀ giĆ  pronta a vestire la casacca VakifBank Club, corazzata allenata dal coach Giovanni Guidetti che ĆØ Campione dā€™Europa e del Mondo (ha vinto i due titoli battendo proprio le Pantere nelle due finali), conĀ un contratto milionario in tasca. Un bel gruzzoletto utile per dimenticare in che situazione versa la sua nuova destinazione, non particolarmente incline ai diritti umani e civili. Quasi a seguire a ruotaĀ Super Mario Ballotelli, poi volato in men che non si dica nella piĆ¹ neutrale Svizzera.

Razzismo da un milione di euro.

Intanto a restituire un’immagine ben poco idilliaca del fronte interno ci pensano deiĀ tifosi turchi, che cantano il nome di PutinĀ durante una partita contro Kyiv. Una mossa identificata alla stregua di un coro nazista, che ben inquadra il sentiment popolare, a cui si aggiunge laĀ spiccata posizione dei sostenitori di Erdoğan, che hanno avviato una vera e propria guerra nei confronti di chi si batte per i diritti delle donne, e anche in riferimento allā€™uguaglianza di genere, e a questioni come la laicitĆ , aborto, multiculturalismo, immigrazione eĀ razzismo. Come a riflettere precisamente la vena dello stesso presidente, cheĀ parla di diritti Lgbt come di degenerazione.Ā Fatto che toccherebbe da vicino la stella della pallavolo azzurra, visto le sue passate relazioni anche con donne. MentreĀ ricordiamo, a tal proposito, la piĆ¹ grande manifestazione andata in scena nello storico quartiere Fatih ā€“ lo scorso settembre – per chiedere al governo la messa al bando delle associazioni Arcobaleno. Non a caso lo scorso anno la Turchia si ĆØ ritirata dalla Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne. Allā€™epoca Ankara spiegĆ² la sua decisione sostenendo che la Convenzione ā€œnormalizzava lā€™omosessualitĆ ”. Senza tralasciare la spinosa questione curda, di cui la Turchia sta facendo terra bruciata, avviando una sorta di pulizia etnica che sbatte pesantemente contro il silenzio dell’Occidente.

Quindi ā€œveciaā€, alla luce del veloce refresh, sei proprio sicura del passaggio conveniente?

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