“È giusto imporle in un assembramento istituzionale” Pregliasco non solo si conferma indegno, ma arriva a inventare nuove terminologie pur di giustificare le museruole ai seggi elettorali

L’utilizzo obbligatorio della mascherina domenica prossima ai seggi elettorali ha mandato su tutte le furie la Lega, secondo cui si tratta di un “ennesimo schiaffo alla partecipazione popolare” per quanto riguarda i referendum sulla giustizia. È arrivata anche l’irritata reazione di Matteo Salvini che ha annunciato un’iniziativa: “Faremo ricorso. Ci sono le feste del Milan, il concerto di Vaco Rossi con 100mila persone, puoi andare dove vuoi senza mascherine e domenica, con 40 gradi, senza mascherine non ti fanno votare. È una follia”.

Il Carroccio è tornato anche a denunciare l’assordante silenzio che si registra in merito alla consultazione referendaria, protestando contro lo scarso spazio di informazione che viene riservato all’importante appuntamento elettorale. “Silenzio mediatico e di gran parte della politica, un solo giorno per votare, data praticamente estiva e ora complicazioni burocratiche”, è quanto viene sottolineato della Lega. Che è tornata a chiedere un intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi.

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Esperti divisi

Arrivano i primi pareri negativi dal mondo della scienza. Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, questa è “l’ultima altissima evidenza medico-scientifica partorita dalla burocrazia italiana”. E ha ironizzato sul tema: “In Italia non si contagia e non ci si contagia con il Covid ballando la Macarena in discoteca, scegliendo i pomodori al supermercato e comprando le Ziguli in farmacia, ma votando per amministrative e referendum si”.

Un “no” è giunto anche da Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano: “È una misura che non ha alcun senso. Se stiamo senza mascherina al ristorante, non si capisce perché per andare a votare dovremo mettercela”. Per Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, si poteva evitare: “A livello scientifico non ci sono i fondamenti, a mio avviso. Secondo me è una misura anacronistica”.

Invece Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università del Salento contattato dall’Adnkronos, ritiene corrette le regole di mascherine nei seggi, distanziamento e disinfezione periodica: “Credo che la cabina elettorale possa essere considerato fra i luoghi più sicuri in termini di diffusione del virus”.

D’accordo pure Massimo Galli, già direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: “È chiaro che un evento elettorale, come qualsiasi evento che possa comportare una concentrazione di persone, vada considerato con tutte le cautele del caso, adottando le necessarie misure di protezione”. La pensa così anche Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano: “Le mascherine alle urne hanno un senso e hanno un’utilità. Sono una giusta misura di attenzione in un momento di assembramento istituzionale“.

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  1. riguardo le mascherine necessarie al voto Salvini la definisce una “follia” – ma la follia più grande é stata quella di aver salvato Speranza al voto di sfiducia..

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