Tornano i suicidi di stato come ai tempi di Monti: imprenditore si toglie la vita con l’acido muriatico. Aveva appena dovuto chiudere la sua storica azienda

Da qualche giorno aveva dovuto licenziare tutti i suoi dipendenti a causa di forti difficoltà dovute al rincaro delle materie prime, al caro bollette

Costretto a chiudere l’azienda si toglie la vita nel suo ufficio bevendo acido muriatico. E’ successo a San Clemente, nel Riminese. L’uomo si chiamava Claudio Fiori, aveva 60 anni, ed era il titolare della Sce elettronica, azienda specializzata nei quadri elettrici.

Secondo quanto emerso, l’uomo ha ingerito martedì nel tardo pomeriggio una massiccia dose di acido muriatico per poi chiamare lui stesso il 118. È stato proprio lui, forse perché colto da un ripensamento, a chiamare l’ambulanza, che si è precipitata sul posto. Ma Claudio Fiori non ce l’ha fatta: è morto nella notte all’ospedale Infermi, dove era stato ricoverato con il codice di massima gravità.

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“Era un brav’uomo, una persona dedita al lavoro e alla famiglia – lo ricorda il vice sindaco di Montescudo – Monte Colombo, Simone Tordi ai giornali locali–. La morte di Claudio è una notizia terribile, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Mi stringo al dolore della famiglia in un momento così tragico”.

Da qualche giorno aveva dovuto licenziare tutti i suoi dipendenti a causa, pare, di forti difficoltà dovute al rincaro delle materie prime, al caro bollette e al difficile reperimento dei materiali. Ad aprile aveva utilizzato la cassa integrazione ma entro maggio aveva annunciato la chiusura definitiva della fabbrica.

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