Speranza negli Stati Uniti a prendere ordini: così ha intenzione di tormentare gli italiani nel prossimo autunno

Speranza negli Usa: “Sul Covid obblighi caduti ma non abbassiamo la guardia. Correre sulla quarta dose”

Il ministro della Salute negli Stati Uniti per incontrare il suo omologo Xavier Becerra e l’immunologo Anthony Fauci. Sull’apertura al ‘neutralista’ Conte: “Piena fiducia a Draghi sull’Ucraina, linea del governo è unica”

tratto da Repubblica

Apertura al ‘neutralista’ Giuseppe Conte e ai Cinque Stelle, ma piena fiducia alla linea Draghi sull’Ucraina, dal sostegno politico a quello militare. E sul Covid attenzione a non abbassare la guardia. “Per noi non ci sono zone grigie e di ambiguità – dice il ministro della Salute e segretario di Articolo 1 Roberto Speranza – c’è una responsabilità netta da parte di Putin e della Russia per un’aggressione ingiustificata da ogni punto di vista. La linea del governo è molto chiara”. Speranza parla a New York, nella suite al trentesimo piano di un hotel nell’East di Manhattan, tra la 50ª Street e la Third Avenue. È il primo di una serie di giornate di incontri, che lo porterà a Washington a incontrare il suo omologo americano, Xavier Becerra, e l’esperto sul Covid per la Casa Bianca, l’immunologo Anthony Fauci.

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Speranza parla seduto su una poltrona, in mezzo ai giornalisti, completo scuro, le mani perennemente intrecciate come forma di difesa, la prosa asciutta da politico anni ’70. Ma al di là della forma, fa arrivare i suoi concetti. Una settimana fa è stato eletto leader del suo partito, Articolo 1. Alla base ha parlato di una “forte agenda sociale” e una “sinistra più grande”, un “campo largo”, largo abbastanza da far entrare da una parte il Pd e dall’altra i Cinque Stelle, il cui leader, Conte, continua a strizzare l’occhio al neutralismo ma anche alle posizioni filo-putiniane che vengono rilanciate nei talk show. Come conciliare questa posizione? “Noi – spiega Speranza – abbiamo fatto un congresso a cui hanno partecipato tutte le forze progressiste. Lavoriamo per creare un campo alternativo alla destra, alternativo a chi tifava alle elezioni in Francia per Le Pen. C’è il Pd, come soggetto principale, ci siamo noi e c’è questo rapporto con i Cinque Stelle, con Giuseppe Conte, che in quell’occasione ha chiarito in modo molto netto il suo posizionamento dentro la base progressista”.

Oggi è il giorno in cui entreranno in vigore in Italia le nuove disposizioni sul Covid e l’uso della mascherina, che resta obbligatoria, tra gli altri, nei trasporti pubblici, negli eventi al chiuso, nei palazzetti dello sport. Speranza lo considera un “passo graduale” verso la normalità: “Se possiamo permetterci determinate scelte è perché oltre il 90 per cento delle persone sopra i dodici anni ha fatto il vaccino, ha fatto le due dosi, senza questi numeri non sarebbe stato possibile ottenere i risultati. Negli ultimi sei-sette mesi, in tutta la fase autunno-inverno l’Italia non ha avuto grandi restrizioni, ci sono stati Paesi con meno vaccinati di noi che sono stati costretti a prendere misure più radicali: l’Austria ha fatto il lockdown, alcune regioni della Germania hanno fatto il lockdown, l’Olanda ha chiuso bar e ristoranti”. Ma il ministro invita a non abbassare la guardia: “Non avere un obbligo non significa essere irresponsabili. La maschera può essere utile, ma devo dire che nel nostro Paese vedo un atteggiamento di grande responsabilità”. Speranza ha invitato le persone anziane a prendere la quarta dose (“chi ha più di 80 anni, chi è in una residenza assistita, le persone tra 60 e 79 anni che hanno particolari fragilità”), ha ricordato che ora ci sono più fondi per la sanità (“da quando sono diventato ministro, nel settembre 2019, i soldi sul fondo sanitario nazionale sono aumentati di dieci miliardi, da 114 a 124 miliardi, un salto mai visto”) e ha rilanciato la sfida a ridurre il “divario tra nord e sud” e a puntare sull’assistenza a domicilio. La Sanità italiana, dice, ne esce bene, testimoniata da un dato: “siamo 60 milioni di persone, abbiamo fatto quasi 137 milioni di dosi, per riuscirci in così poco tempo serve un sistema sanitario capillare che funzioni”.

Dopo aver incontrato a New York l’Unicef, invitato al summit globale sulla salute mentale in programma in Italia a ottobre, Speranza incontrerà a Washington il ministro Becerra per sancire la firma al memorandum sulla collaborazione sanitaria tra Usa e Italia, e l’immunologo italoamericano Fauci, che ha sempre lodato gli italiani per come hanno affrontato la pandemia. “Le sue parole – ha commentato il ministro – non possono che essere apprezzate. Io dico di stare sempre con i piedi per terra. Non c’è più lo stato d’emergenza, ma non vuol dire che l’emergenza sia finita. Siamo ancora dentro a una corsa, ma anche orgogliosi che Fauci sia connesso al nostro Paese per ragioni di sangue. Siamo stati i primi a essere colpiti dalla pandemia, i primi ad adottare misure dure, poi seguite da altri Paesi. Le parole di Fauci sono un riconoscimento importante”.