Paralisi, trombi, miocarditi: l’ultimo studio sul sacro siero è da incubo. È il più grande mai realizzato: analizzati i dati di 99 milioni di persone vaccinate in otto Paesi

di Maddalena Loy da Twitter

Oggi abbiamo pubblicato un pezzo sui risultati del più grande studio sulla sicurezza dei vaccini anticovid, che 𝘴𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘭’𝘪𝘯𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘪 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 è 𝘱𝘪ù 𝘢𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰. Lo studio era commissionato dai CDC, che hanno promosso le vaccinazioni anticovid, e dal Global Vaccine Data Network. La lista dei conflitti d’interesse degli autori e dei finanziamenti ricevuti dalle case farmaceutiche è lunga. Come scritto all’inizio del mio pezzo, ancora oggi è difficile riuscire a pubblicare su una rivista scientifica senza riportare il solito disclaimer “benefits outweight the risks”, e forse passeranno anni prima che si possa prescindere da questo statement politico, più che scientifico (almeno per i preparati anticovid). Ma, nonostante tutto ciò, lo studio non ha potuto non decretare che 𝘭’𝘪𝘯𝘤𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘪 𝘦𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘷𝘷𝘦𝘳𝘴𝘪 è 𝘱𝘪ù 𝘢𝘭𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰.

di Gabriele Angelini per IlParagone

È stato pubblicato un nuovo, l’ennesimo diremmo, studio che conferma e aggrava il bilancio degli eventi avversi dovuti ai vaccini anti Covid. Stavolta la ricerca in peer reviewed è del Global vaccine data network, ed è uscita sulla rivista Vaccine, sostenuta dai Centers for disease control and prevention (Cdc) degli Stati Uniti. E cosa è emerso? Lo spiega Maddalena Loy su LaVerità: “Su un totale di più di 13 miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo, è facile capire che anche una minima possibilità in più di eventi avversi gravi corrisponde a decine di milioni di vite, anche giovani, segnate per sempre”. Lo studio di coorte ha rilevato che i vaccini erano collegati a un leggero picco di condizioni mediche neurologiche, del sangue e cardiache.

Tra queste, la sindrome di Guillain-Barré (Gbs), la mielite trasversa (Tm), la paralisi facciale di Bell, l’encefalomielite acuta disseminata (Adem), le convulsioni generiche (Gs) e febbrili (Fs), le trombosi cerebrali dei seni venosi (Cvst), la trombosi venosa splenica (Svt), l’embolia polmonare (Pe), la trombocitopenia e la trombocitopenia immunitaria (Itp), la miocardite e la pericardite. Lo studio, che è il più grande a livello globale sulla sicurezza dei vaccini mai realizzato fino ad oggi, visto che ha analizzato i dati di 99 milioni di persone vaccinate in otto Paesi, ha verificato se ci fossero incidenze più alte del previsto dopo la vaccinazione. E le ha trovate, confermando che i vaccini anti Covid hanno provocato diversi effetti collaterali. Non solo.

Lo studio ha rivelato anche che “l’incidenza è superiore rispetto alle attese registrate nei documenti ufficiali”. I ricercatori, ad esempio, hanno riscontrato un aumento statisticamente significativo dei casi di sindrome di Guillain-Barré entro 42 giorni da vaccinazione con Astrazeneca: l’azienda ne aveva previsti al massimo 66, ne sono stati invece osservati 190, correggendo la perentuale che avevano fornito dello 0,29% a 0,82%. Lo stesso vale per la trombosi cerebrale dei seni venosi (Cvst): riscontrati 69 eventi anziché i 21 previsti. E così via, con percentuali ritoccate tutte al rialzo, e non di poco, soprattutto per miocarditi e pericarditi, come stiamo vedendo, tristemente, anche in Italia.

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