Diecimila italiani da sacrificare come carne da macello! Bombolo Crosetto obbedisce ai suoi padroni e pretende di riorganizzare l’esercito contro fantomatiche e inesistenti minacce di Putin

Diecimila riservisti pronti a intervenire in supporto alle Forze armate (che oggi possono contare su 150 mila unità) in «casi gravissimi», come guerre e crisi internazionali. E’ ciò che richiede il ministro della Difesa Guido Crosetto, a testimonianza di una situazione internazionale neanche lontanamente rassicurante. A dirlo, riporta il Corriere della Sera, è stato lui stesso da Palazzo Baracchini, nel centro di Roma, dove ha confermato “che si sta lavorando fitto per arrivare, entro due anni, all’introduzione (previo passaggio in Parlamento) di una riserva ausiliaria dello Stato”.

Come spiega sempre il Corriere della Sera, “la riserva — una volta reclutata, formata e periodicamente addestrata — sarà composta su base volontaria da ex militari, militari in congedo e personale civile con determinate specifiche. Sono ancora allo studio condizioni di utilizzo, risorse necessarie, regole d’ingaggio, ma sembra certo che lo speciale contingente non verrebbe impiegato sul fronte dei teatri operativi ma solo per il supporto logistico e la cooperazione. Possibile anche l’impiego in caso di calamità naturali. Il modello richiamerebbe quello già presente in altri Paesi, come Svizzera, Gran Bretagna e Israele, dove i riservisti, però, dal 7 ottobre scorso — quando Hamas scatenò l’attacco — dormono con il fucile sotto al letto”

Allo stesso tempo, oggi il Fatto Quotidiano riporta le previsioni dello stesso Crosetto fatte a “50 ospiti riservatissimi” nel lussuoso hotel St. Regis di Roma, tra la fontana del Mosè e piazza della Repubblica, non lontano da Termini. “L’occasione è quella dell’incontro con un ministro per ipotesi e previsioni sull’andamento dell’anno, chiamato outlook, organizzato dalla Ernst&Young Italia”, spiega il Fatto.

Il racconta continua così, basato su una ricostruzione di “quattro fonti presenti all’evento”, come spiega il Fatto. “Primo passaggio sugli Stati Uniti d’America: la vittoria di Trump alle Presidenziali di novembre, sostiene Crosetto, è più che sicura. Non ci sarà nulla da fare per il presidente Biden e i democratici. Secondo capitolo: la guerra russo-ucraina. Kiev nel corso dell’anno capitolerà definitivamente e Putin, immediatamente dopo, si sentirà abbastanza forte da tentare altre invasioni o attacchi contro Estonia e Lituania, il che porterebbe allo scontro diretto con la Nato”.

Continua il racconto del Fatto Quotidiano: “Terza parte: le cose si metteranno molto male anche in Estremo Oriente, con la Cina che, sempre più irritata dal nuovo governo separatista e filo-americano di Taipei, deciderà di passare all’uso della forza contro Taiwan. Quarta considerazione: il ministro non vede una possibile soluzione al conflitto in Medio Oriente, ma soltanto possibilità di allargamento dello stesso. Dunque la conclusione dei ragionamenti: “Per evitare di rimanere vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro l’Italia dovrebbe avviarsi a un progressivo disimpegno da ogni sostegno militare e porsi in una posizione neutrale”, conclude il Fatto Quotidiano.

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