Vittimismo, bugie e spauracchi: Meloni invece che governare fa opposizione all’opposizione
Ascoltare gli interventi dei parlamentari della maggioranzaĀ sulla NadefĀ ĆØ stata una sofferenza. Al posto di esporre e difendere unāidea, un progetto, un indirizzo per il Paese, ancora una volta abbiamo assistito a unāimbarazzante polemica. Carichi di rancore, al posto di governare, fanno lāopposizione dellāopposizione.
Il governo Meloni ĆØ in carica da quasi un anno, ma sembra ancora fermo ai primi giorni. La destra si nutre di nemici ed ĆØ alla continua ricerca di capri espiatori. Lāultima bufala ĆØ stata quella sullāarrivo del āgoverno tecnicoā. Piace alla base della destra e distrae gli italiani da problemi ben piĆ¹ seri e reali. Vittimismo, bugie e spauracchi sono la cifra comunicativa di questo governo. PuĆ² valere un poā di consenso, ma la veritĆ ĆØ unāaltra, e ostinatamente esce fuori, giorno dopo giorno.
Cominciano a venire al pettine tutti i nodi di un anno passato unicamente allāinsegna dellāoccupazione del potere e di scelte identitarie che poco hanno a che fare con la vita quotidiana delle persone e con la necessitĆ di dare forza allāItalia e costruire un futuro di benessere. Se mettiamo in fila solo alcune delle ultime uscite, questa destra sembra su Marte: lāincredibile circo intorno alla pubblicitĆ di un supermercato, per la qualeĀ si ĆØĀ scomodataĀ addirittura la presidente del Consiglio;Ā lāattacco scomposto, vagamente squadrista, verso il direttore del Museo Egizio di Torino; la crudeltĆ di immaginare una cauzione da 5.000 euro da far pagare ai disperati che arrivano con i barconiā¦
Una serie insopportabile di gaffes, manovre diversive e prove muscolari che non riescono a nascondere la siderale distanza di questo governo dai problemi serissimi dellāItalia. Che cosa resta, al netto della propaganda e della retorica vuota sulla āNazioneā? Una concezione del potere che ha radici antiche e che si fonda sullāidea che chi vince le elezioni comanda. I problemi dellāItalia perĆ² non si risolvono con muscoli, proclami e propaganda. Sono tutti lƬ, e si aggravano sempre piĆ¹. Di fronte allāimpoverimento di milioni di italiani, il governo ĆØ immobile o propone soluzioni inutili e fallimentari, come lāindicazione del prezzo medio della benzina e il paniere tricolore. Le disuguaglianze aumentano. LāItalia fatica a produrre ricchezza. Non sta elaborando politiche industriali, anzi contrasta la piĆ¹ importante opportunitĆ di innovazione e competitivitĆ , che ĆØ quella legata alle tecnologie green. Tutte le scelte identitarie di questa destra hanno un amaro sapore di indifferenza verso alcuni fondamentali principi costituzionali. Primo tra tutti quello sullāeguaglianza di tutti i cittadini.
Ogni volta che possono, vanno a colpire laddove cāĆØ piĆ¹ povertĆ e disagio. Non a caso dal Pnrr stanno smantellando la sanitĆ di prossimitĆ e hanno provato a colpire gli interventi di rigenerazione di periferie come Tor Bella Monaca o Scampia, che i sindaci democratici hanno giustamente difeso. E ora il quadro che esce dalla Nadef ĆØ una doccia gelata. Dopo mesi di propaganda, il governo ĆØ costretto a tornare con i piedi per terra e certificare una realtĆ ben diversa da quella raccontata.
Dopo la ālocomotiva dāEuropaā la crescita ĆØ rivista al ribasso sia per il 2023 che per il 2024. Si certifica un forte aumento dei debiti, con il deficit che sarĆ del 5,3% nel 2023 e il 4,3% nel 2024, valori molto piĆ¹ alti di quelli ipotizzati a inizio anno, che metteranno a dura prova la tenuta dei conti soprattutto in uno scenario di forte aumento dei tassi di interesse, un aspetto che il governo ha ampiamente sottovalutato. Gli interventi in deficit, come indicato nella Nadef, avranno uno scarsissimo effetto sul PIL, e in piĆ¹ si tagliano, invece, gli investimenti reali in capitoli fondamentali come lāistruzione e la SanitĆ pubblica. Nel 2024 la spesa sanitaria diminuisce di quasi 2 miliardi di euro, scendendo al 6,2% del PIL rispetto al 6,6% del 2023, un valore inferiore anche a quello pre-pandemico del 2019 (6,4%).
Eppure, stando ai sondaggi, la forza della destra continua aĀ essere grande. Bene allora fa il Pd con Elly Schlein a mettere in campo contenuti chiari, una vocazione e una cultura unitaria che aiuti a rendere concreta una alternativa credibile. CāĆØ molta strada da fare, ma essere vicini alla condizione umana delle persone e spingere tutte e tutti ad anteporre il valore dellāunitĆ a quello delle polemiche e delle distinzioni ĆØ la via giusta. Ora molti denunciano lāassenza di una credibile alleanza alternativa alle destre, molti sono gli stessi che quando questa alleanza cāera la picconavano tutti i giorni. Ma guardiamo avanti e lavoriamo affinchĆ© accanto alla solitudine e al bisogno ci possa essere una presenza e un progetto di speranza. La destra non ha un progetto per risolvere i problemi che cavalca, a noi il compito di costruirlo seguendo āla via maestraā, come anche la manifestazione di sabato ci ha indicato: facciamoci portatori di una battaglia politica per attuare davvero i valori e i diritti che la Costituzione ha dato allāItalia.
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