Gli Usa hanno perso un F35! Come nelle barzellette hanno fatto un appello via social: precipitato in South Carolina durante un volo d’addestramento, non riescono a localizzare i resti

Sembra una barzelletta ma non lo è: un F35 Ligntning II, il caccia di quinta generazione considerato tra i più costosi del mondo, è letteralmente scomparso e nessuno, al momento, sa dove sia, dopo essere precipitato ieri durante un volo di addestramento in South Carolina. E così le autorità statunitensi lanciano un appello via Social chiedendo aiuto alla popolazione per ritrovarlo in una sorta di incredibile caccia al tesoro.

Parliamo di un oggetto non proprio piccolo: il caccia multiruolo prodotto dalla azienda Lockheed Martin ha una lunghezza di 15 metri e mezzo, un’apertura alare di oltre 10 metri e un peso al decollo fra le 20 e le 30 tonnellate.

Il pilota dell’F35 è riuscito ad abbandonare in tempo il velivolo, ma il problema ora è che non si riesce ad individuare dove sia caduto il super caccia. Tanto che la Joint Base Charleston da dove era decollata l’F35 ha lanciato un appello sui social media per chiedere a chiunque abbia informazioni su dove possa essere caduto l’aereo di contattare la base.

Il portavoce della base, Jeremy Huggins, ha spiegato che il trasponder del caccia, che dovrebbe aiutare a localizzarlo, non funzionava “per ragioni che non abbiamo ancora determinato, per questo abbiamo diffusa la richiesta pubblica di aiuto”.

L’area di ricerca è stata concentrata in una zona a nord di Charleston dove si trovano due laghi.

“Come diavolo si fa a perdere un F35? Come è possibile che non ci sia uno strumento di localizzazione e chiedono alla gente di trovarlo e riconsegnarlo?”, chiede polemica la deputata locale repubblicana Nancy Mace.

Denominato dai suoi detrattori “Fiasco 35”, l’F35 è frutto della partnership di diversi Paesi al progetto, Italia compresa. Che finora ne ha ricevuti 19.

Critiche all’aereo sono arrivate dalla Corte dei Conti che ha evidenziato come il costo del velivolo sia praticamente raddoppiato e dai piloti Usa che l’hanno provato e che nel 2013 individuarono otto aspetti di grave rischio chiedendone la riprogettazione: visibilità, interfaccia tra gli apparati di bordo e il pilota, sistema radar, apparato di proiezione dei dati nel casco di volo, possibilità di esplosione in caso d’impatto con fulmini, a causa delle pareti troppo sottili dei serbatoi e altre criticità.

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