“Rinvio per carenza di motivazione” Penalizzazione Juventus, si apre uno spiraglio per una diminuzione della penalizzazione

di Elisabetta Esposito, per Gazzetta.it

È durata quasi tre ore l’udienza davanti al Collegio di Garanzia presso il Coni che dovrà decidere sul ricorso della Juventus contro la sentenza della Corte federale d’Appello che il 20 gennaio ha inflitto 15 punti di penalizzazione al club e dato pesanti inibizioni ai suoi dirigenti. Il Collegio, presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli e in quest’occasione a Sezioni Unite, è ora riunito in camera di consiglio. Nella sostanza la Juve ha chiesto l’annullamento senza rinvio, mentre il procuratore Generale Taucer ha suggerito a sorpresa proprio “il rinvio alla Corte d’Appello per l’esistenza di una carenza di motivazione sulla sanzione che deve essere valutata in un nuovo processo”. Al momento risulta improbabile che la sentenza arrivi entro stasera.

ANNULLAMENTO SENZA RINVIO 

Si parte con il durissimo intervento dell’avvocato del club Maurizio Bellacosa, che parla di una “sentenza piena di errori, motivo per cui chiediamo l’annullamento senza rinvio alla Corte”, visto che “sono stati violati principi basilari del processo sportivo”. Sottolinea poi che negli atti di Prisma che hanno portato alla riapertura del processo plusvalenze per revocazione non ci sono riferimenti alle 15 operazioni contestate dalla Procura federale nel primo deferimento su cui tutto questo procedimento ancora si basa, ma “si parla solo di un contesto generico, tanto che la revocazione chiesta dalla Procura doveva essere inammissibile”. Continua chiedendo al Collegio se “davvero ci siano stati i fatti nuovi che per il Codice di Giustizia sportiva Figc potevano determinare l’ammissibilità della revocazione, visto che gran parte delle intercettazioni erano note già nei primi due gradi di giudizio che avevano portato all’assoluzione”.

E ancora dà gran peso alla modifica della contestazione rispetto al deferimento, “leggendo le motivazioni della Corte federale d’Appello abbiamo scoperto che ci veniva contestato un sistema fraudolento in partenza, fino a quel momento non ce lo aveva detto nessuno. È stato cambiato il thema decidendum, si parla di un illecito nuovo mai contestato prima, così come l’accusa di aver alterato il risultato sportivo”.

Quindi parla, nel tentativo di smontarli, della carta con correzioni tra Juve e Marsiglia e dell’affare Pjanic-Arthur, risultato lecito nei primi due gradi di giudizio e “citato otto volte nelle motivazioni”, sostenendo poi che “la Corte abbia rinnegato se stessa tra la prima sentenza sulle plusvalenze e la seconda post revocazione”.

Bellacosa evidenzia inoltre che al club nel deferimento venivano contestati solo gli articoli 31 e 6 del Codice di Giustizia sportiva e che non possa dunque essergli contestato oggi il 4 (quello della mancata lealtà), sottolineando anche che nelle motivazioni l’articolo 6 manchi completamente, parlando anche “contestazione di tipo soggettivo da parte della Corte”. Infine sulla sanzione: per Bellacosa c’è stata “una doppia reformatio in peius, sbagliata e inammissibile: nei primi due gradi di giudizio la Procura aveva chiesto solo un’ammenda per il club, ma dopo la revocazione si è passati a 9 punti, primo errore, che sono addirittura diventati 15 nella condanna della Corte. È tutto sbagliato. Siamo consapevoli che ci siano delle motivazioni che portano alla sentenza con rinvio alla Corte, ma ce ne sono almeno quattro per cui è giusto procedere con la cancellazione della sentenza senza rinvio, che è quello che chiediamo oggi in punta di diritto”.

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