Governo Draghi, quasi nessuno tra i Ministri e sottosegretari uscenti dovrà trovare un altro lavoro: da buoni parassiti continueranno a farsi mantenere dagli italiani

Ministri e sottosegretari del governo Draghi, chi resta in politica e chi si dovrà trovare un altro lavoro

Solo tre restano in corsa per le elezioni del 25 settembre. Gli altri torneranno alle attività sospese per entrare nell’esecutivo o dovranno cercare un nuovo lavoro

Alcuni dovranno cercare un nuovo lavoro, altri torneranno a sedere in cattedra. Altri ancora sono sospesi in attesa di sapere se correranno nelle liste del 25 settembre. Sono i ministri e i sottosegretari membri del governo Draghi che ora torneranno alle attività che avevano sospeso per entrare nell’esecutivo.

L’unica per ora ad annunciare ufficialmente la discesa in campo è stata Valentina Vezzali: la campionessa olimpica, attuale sottosegretario alla presidenza con delega allo Sport, ha aderito a Forza Italia – che sconta nel frattempo l’addio di tutti e tre i ministri politici a fianco dell’ex banchiere, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta – e con ogni probabilità sarà candidata nelle file azzurre.

Il 25 settembre probabilmente sulla scheda elettorale si troverà anche il nome di Elena Bonetti. Professore associato di analisi matematica alla Statale di Milano, la ministra della Famiglia potrebbe essere uno dei nomi di punta di Italia Viva, come ha lasciato intendere lo stesso Matteo Renzi.

Anche il dem Vincenzo Amendola, sottosegretario alla presidenza con delega agli Affari Ue, che aveva corso anche alle elezioni 2018 senza però conquistare il seggio, è in attesa della composizione delle liste. Come anche deve essere definito il futuro dei sottosegretari al Mef: Federico Freni, l’avvocato in quota Lega che ha preso il posto di Claudio Durigon, dovrebbe essere candidato, mentre  la dem Alessandra Sartore, molto legata a Zingaretti, è funzionario di Stato in pensione che non scalpita per restare in politica, ma la candidatura non è esclusa.

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Nessuna intenzione di candidarsi per Marina Sereni: lei ha deciso di tornare in Umbria, pur continuando a collaborare con il  Pd.

Dei tecnici, quasi tutti torneranno alla vita precedente, salvo Roberto Cingolani. Il ministro della Transizione ecologica – corteggiato, senza successo, anche dal centrodestra – era chief technology and innovation officer a Leonardo, carica che ha dovuto lasciare quando ha indossato la casacca del ministro tecnico. Al suo posto c’è stata un’altra nomina e adesso lui dovrà trovare un’alternativa.

Tornerà probabilmente a Londra un altro dei super tecnici, Vittorio Colao che pare non abbia alcuna intenzione di candidarsi.

Ritorno in cattedra all’Università Milano-Bicocca per il ministro Maria Cristina Messa, che ha la specialità in Medicina nucleare ed è professore ordinario di Diagnostica per immagini. Lo stesso farà Marta Cartabia, docente di diritto costituzionale, mentre Luciana Lamorgese rientrerà al Consiglio di Stato. Infine a Palazzo Spada tornerà anche il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli.

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