Papa Leone XIV, cardinale Désiré Tsarahazana: “Elezione un plebiscito, Prevost eletto con più di 100 voti su 133, renderà chiesa più collegiale”
Le parole del cardinale del Madagascar sono arrivate all’uscita dal primo incontro ufficiale tra il nuovo Pontefice e i cardinali che hanno preso parte al recente Conclave
Con oltre 100 voti su 133, il Conclave ha scelto il nuovo Successore di Pietro: Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost. Un risultato che parla da sé e che, secondo il cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana, riflette “una volontà chiara e condivisa” all’interno del Collegio cardinalizio. Ma non solo: con questa elezione, la Chiesa si prepara ad aprire una nuova fase, fondata sulla collegialità, sull’ascolto e sulla continuità con l’eredità lasciata da Papa Francesco.
Primo incontro tra Papa Leone XIV e i cardinali, cardinale Désiré Tsarahazana: “Prevost eletto con più di 100 voti su 133”
“L’incontro di questa mattina è andato molto bene. Abbiamo parlato anche della necessità di rendere la Chiesa più collegiale. È un ottimo Papa e ha avuto molto più di 100 voti su 133”. Parole nette, quelle pronunciate dal cardinale del Madagascar Désiré Tsarahazana, arcivescovo metropolita di Toamasina, all’uscita dal primo incontro ufficiale tra il nuovo Pontefice e i cardinali che hanno preso parte al recente Conclave.
Un clima disteso, quasi familiare, ha accompagnato le prime ore di dialogo tra il Papa appena eletto – il cardinale statunitense Robert Francis Prevost – e il Collegio cardinalizio. Un appuntamento importante, di ascolto e orientamento, dopo giorni intensi e carichi di discernimento. Le prime parole del Pontefice non sono passate inosservate per sobrietà e chiarezza d’intenti: “Il Papa, a cominciare da San Pietro e fino a me, suo indegno Successore, è un umile servitore di Dio e dei fratelli, non altro che questo. Bene lo hanno mostrato gli esempi di tanti miei Predecessori, da ultimo quello di Papa Francesco stesso, con il suo stile di piena dedizione nel servizio e sobria essenzialità nella vita, di abbandono in Dio nel tempo della missione e di serena fiducia nel momento del ritorno alla Casa del Padre”.
Parole che rivelano una volontà di continuità più che di rottura, con un richiamo forte al pontificato di Bergoglio e allo spirito del servizio come centro della missione petrina. Il Papa ha poi aggiunto, in tono pacato ma determinato: “Raccogliamo questa preziosa eredità e riprendiamo il cammino, animati dalla stessa speranza che viene dalla fede”.
Il riferimento alla “collegialità” della Chiesa evocato dal cardinale Tsarahazana – che ha anche svelato il forte consenso raccolto da Prevost nel Conclave – sembra indicare la direzione verso cui si muoverà questo pontificato: una Chiesa meno piramidale, più partecipativa, ancorata alla tradizione ma attenta al coinvolgimento reale dei vescovi e dei laici.