Il presidente Orban interviene sui social con un messaggio rivolto alla feccia di Bruxelles, in vista del ballottaggio per le Presidenziali in Romania.
Dopo l’annullamento del primo turno di pochi mesi fa ed il trionfo di George Simion al primo turno ecco il suo messaggio rivolto sia al popolo rumeno che ai criminali al servizio di Davos: “Le elezioni in Romania non sono affari nostri. Tuttavia, dal cuore del bacino dei Carpazi, assicuriamo al popolo romeno e al suo futuro presidente: l’Ungheria ĆØ sinonimo di unitĆ , non di divisione. Non sosterremo alcuna forma di isolamento politico contro la Romania o i suoi leader. I romeni possono contare sugli ungheresi nella loro lotta per il cristianesimo e la sovranitĆ !” (VIDEO)
In un’intervista a Euronews, il candidato alle presidenziali rumene ha dichiarato di seguire le orme di Viktor OrbĆ”n
George Simion, il controverso candidato di estrema destra alle elezioni presidenziali in Romania, ha elogiato il premier ungherese Viktor OrbĆ”n e definito il partito degli ungheresi di Romania un āpartner politico serioā, durante unāintervista esclusiva rilasciata a Euronews Romania.
La dichiarazione arriva allāindomani delĀ primo turno delle presidenziali, in cui Simion, 38 anni, ha ottenuto il 40,5 per cento dei voti, posizionandosi in testa. Il voto ĆØ stato una ripetizione forzata delle elezioni dello scorso dicembre, annullate dalla Corte Costituzionale per presunte interferenze straniere e per lāesclusione del popolare Calin Georgescu.
Nonostante il suo tono conciliante nei confronti della minoranza ungherese in Transilvania, l’Alleanza democratica degli ungheresi in Romania (RMDSZ) ha prontamente respinto lāapertura di Simion, lanciando un appello pubblico a fermarlo al ballottaggio. La tensione politica ed etnica torna quindi al centro del dibattito in vista del secondo turno decisivo.
Simion: āOrbĆ”n ha difeso famiglia, cristianitĆ e identitĆ . Voglio seguirne i passiā
Intervistato dalla corrispondente di Euronews a Bucarest, Andra Dionescu, Simion ha risposto a una domanda sulla sua posizione nei confronti della comunitĆ ungherese, che lo ha fortemente respinto alle urne: āLa comunitĆ ungherese aveva il suo candidato. Quindi non hanno votato contro di me, hanno votato per luiā. Il giornalista gli ha però ricordato che non ha vinto in nessuna delle zone a maggioranza ungherese.
Simion ha ribadito che il partito Rmdsz (Unione democratica magiara di Romania, partito politico etnico che rappresenta la minoranza ungherese in Romania) ĆØ ālāunico partito serio tra quelli al governo a Bucarestā e haĀ elogiato esplicitamente il primo ministro ungherese Viktor OrbĆ”n.
āVorrei seguire i suoi passi per quanto riguarda la difesa delle famiglie, della popolazione e della cristianitĆ nelle istituzioni europee. Certo, ci sono delle linee rosse, ma lo considero un modelloā, ha dichiarato Simion.
Simion ha anche voluto precisare diĀ non essere nĆ© euroscettico nĆ© filo-russo, bensƬ un āeuro-realista che combatte la propaganda russaā, sostenendo lāadesione della Romania allāUnione europea e alla Nato, pur criticando quella che definisce una āeccessiva centralizzazione del potere europeoā.
Il partito ungherese in Romania smentisce Simion
Le dichiarazioni del leader di estrema destra non sono piaciute allāRmdsz, che ha reagito con fermezza. Il presidente Hunor Kelemen ha smentito che il partito abbia avuto un proprio candidato nel primo turno, sottolineando che gli ungheresi hanno votato compattamente contro Simion: āAbbiamo capito il pericolo, sappiamo cosa cāĆØ in gioco. Se Simion diventa presidente, le nostre scuole, i nostri diritti linguistici e culturali saranno messi a rischioā.
Il partito ha dichiarato il proprio sostegno a Crin Antonescu, candidato del governo, e ha invitato esplicitamente gli ungheresi della Transilvania a bloccare lāascesa del candidato nazionalista. In vista del ballottaggio, ĆØ stato rivolto un appello anche al voto per ilĀ sindaco di Bucarest, NicuČor Dan, considerato unāalternativa più moderata.
Verso un ballottaggio ad alta tensione
Il ballottaggio delle presidenziali rumene si preannuncia teso e polarizzante, con il tema delle minoranze, della sovranitĆ nazionale e del modello europeo al centro del dibattito. George Simion si presenta come lāalfiere di una Romania conservatrice, nazionale e cristiana, mentre i suoi avversari lo accusano di fomentare divisioni etniche e di adottare una retorica anti-minoritaria per consolidare il consenso.