La mano della Casa Bianca nell’elezione del nuovo Santo Padre: dalla visita di JD Vance, alla donazione milionaria di Trump fino al fotomontaggio delle polemiche. Tutto aveva un senso per un papa americano

di Lucio Rizzica da Facebook
*giornalista Sky Sport con la schiena dritta

Lo dico una sola volta ancora e poi basta.
Prevost è un elettore repubblicano (così è registrato negli Usa) e conservatore. È un agostiniano tradizionalista.
La nomina a cardinale la deve a Bergoglio, con il quale condivide logiche missionarie, di apertura e di accoglienza.
Ma Prevost sa dove ha fine l’ideologia utopistica e dove comincia il realismo. La sua vicinanza al cardinale Dolan lo rende molto vicino anche a Donald J Ttrump, ma non vicinissimo.
Questo ĆØ bastato per mettere tutti d’accordo, un Dolan non lo avrebbe votato nessuno. E un altro Papa progressista avrebbe spaccato la Chiesa.
Tuttavia, repubblicano anche Prevost, la lingua che parla è la stessa dI JD Vance, la cui venuta a Pasqua (con Bergoglio in odore di trapasso) non fu casuale e, così come scrissi in un post, servì a preparare il terreno in caso di Conclave e a serrare le fila dei cardinali americani.
Poi, quando arrivò Trump al funerale fu solo per dare una limata ai dettagli.
Ma l’obiettivo era di far convergere voti su un cardinale Usa, il meno ostacolato e il più candidabile.
Del resto il messaggio di Vance (eletto con i voti dei cattolici) era stato chiaro: se non si muove la Chiesa americana adesso e non lo fa nella direzione giusta, vorrĆ  dire che l’amministrazione Trump le taglierĆ  i fondi.
E senza soldi alla Chiesa Usa, sono cavoli amari anche per il Vaticano.
E per i suoi segreti. Messaggio passato.
Ora, da calabrese, permettetemi di dire che ho un certo fiuto per i messaggi trasversali. Per questo aggiungo che il fotomontaggio su X con Trump Papa, diffuso via social poco prima che si aprisse il Conclave e fosse chiusa la Cappella Sistina, mi sa più di un messaggio indiretto inviato ‘ai cardinali americani’: un ‘memo’ (ricordatevi come votare).
Ora chi dice che Prevost su X pubblicasse cose contro Trump per fare notare una certa differenza fra i due, sta cercando di attaccarsi alla speranza che il Papa si dimostri oppositore del tycoon.
In verità, rispetto al Papa precedente, Papa Prevost oggi ha avuto meno cose comuni (pace e ponti) e più differenze, ma pochi lo hanno notato: ha pronunciato in cinque minuti piu volte il nome di Gesù Cristo di quanto lo abbia fatto Bergoglio in dodici anni di omelie.
Ha recitato una Ave Maria e insieme ai fedeli.
Più che inserirsi in un solco, lo ha separato. Con la tradizione. E che non si confonda l’agostiniana umana misericordia con il tifo ultrĆ  del wokismo.
Prevost ĆØ un apparentemente riformista che ĆØ invece un moderato mediatore.
Un diplomatico ancorato nella tradizione e pastore del suo gregge.
Non ĆØ uno yes man, ma non ĆØ un nemico. Ricorda assai il carattere di Wojtyla, mentre Trump ha voglia di fare il Reagan.
E insieme sanno che potrebbero rimettere insieme i cocci della Chiesa tedesca e americana (che danno tanti soldi a Roma) e del mondo…
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "County WILL Precinct NEW LENOX 13 Robert F Prevost Birthdate 9/14/1955, 69 Years Party Republican Registration 8/15/2023 Vote Frequency 2"

LA DONAZIONE DI TRUMP PER INFLUENZARE IL CONCLAVE? 14 MILIONI PER TIRARE LA VOLATA A PREVOST

Estratto dell’articolo di Nina Fabrizio perĀ www.quotidiano.net

Dollari, dollari e ancora dollari. Sembra quasi un dĆ©jĆ -vu rispetto al Conclave del 1922 quando furono proprio i dollari americani a salvare la realizzazione dell’elezione del Papa. In quel caso, dopo quattordici scrutini, venne eletto papa il cardinale Achille Ratti, che prese il nome di Pio XI.

Che il Vaticano sia in deficit non ĆØ una novitĆ  ma certo ĆØ stato ben accolto l’assegno di 14 milioni di dollari staccato da Donald Trump in occasione del funerale di Papa Francesco, quando ha avuto il colloquio a quattr’occhi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Una donazione molto generosa per un Vaticano che ha un deficit di circa 70 milioni di euro e che tira la volata a qualche candidato gradito proprio al presidente americano che ĆØ pur sempre impegnato in un grande sforzo di pacificazione mondiale.

Un’interferenza, un’indebita intromissione, un possibile caso di simonia? Le domande sono legittime, ma storicamente gli Stati Uniti sono insieme con la Germania tra i maggiori contributori della Santa Sede.

Donald Trump sa come funzionano le cose di mondo. D’altronde anche nelle campagne presidenziali americane generosi donatori finanziano i possibili presidenti. E certo si tratta di una bella mano per un Vaticano.

Trump ha un alleato di ferro nel Conclave come il cardinale di New York, Timothy Dolan. Non un papabile, ma un king maker. Uno che può dire la sua con una certa influenza.

In questi giorni Dolan, nelle sue stanze del Pontificio collegio americano vista Cupolone di San Pietro, ha avuto diversi incontri, colloqui. Probabilmente a favore del cardinale statunitense ma spendibile anche nel Sudamerica, Francis Prevost. Su di lui ci sarebbe stata in queste ultime ore una convergenza degli americani. Tra Nord, Sud e Centro America, un bel pacchetto di voti.

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1 comment
  1. ERETICI !!!
    Il conclave ĆØ ispirato dallo SPIRITOSANTO non dai soldi o dalle influenze o dai ricatti
    PENITENZIAGITE
    pentitevi
    Se invece non credete a queste frottole, fate come sant’Agostino: orge, libagioni e sesso sfrenato…
    L’unica cosa in cui ha insistito questo nuovo papa ĆØ stata di continuare con l’invasione degl’immigrati, cosa che lo renderĆ  molto amico di questo Governo che fu eletto per fermare l’immigrazione, ma ĆØ poi diventato il Governo più immigrazionista a memoria d’uomo.
    “Secondo Maurizio Ambrosini, esperto di migrazioni dell’UniversitĆ  di Milano, stima che i 452.000 nuovi migranti legali di Meloni siano in realtĆ  1,5 milioni a causa delle leggi permissive italiane sul ricongiungimento familiare, che consentono migrazioni a catena e cambieranno radicalmente, forse in modo permanente, l’equilibrio etnico dell’Italia.” (unz.com)
    Giorgia, Salvini e NullitĆ  andranno d’accordissimo col nuovo papa.

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