Liliana Segre, siamo alle comiche! Viene seppellita dagli insulti ma la feccia non può frignare perché arrivano dai loro militanti

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Insulti sinistri alla Segre per la partecipazione al 25 aprile: la solidarietà è bipartisan, ma gli hater sono rossi

di Luigi Albano per Il Secolo d’Italia

“Elly, abbiamo un problema”. L’Apollo 13 della Schlein stavolta non comunica con Houston, ma con Pesaro. Dalla città fino a pochi mesi fa amministrata da Matteo Ricci, oggi aspirante candidato governatore della Marche per la sinistra, sono arrivati slogan raccapriccianti contro Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, diventata il bersaglio degli insulti sinistri sui social.

Che cosa hanno scritto contro la senatrice a vita

Sulle pagine social del comune e del sindaco della cittadina marchigiana, Andrea Biancani le hanno vomitato contro frasi aberranti. La colpa di Liliana Segre? Avere partecipato alle celebrazioni del 25 Aprile a Pesaro. Tra le frasi più vomitevoli, commenti come La più nazista di tutte”, “Vecchia, il popolo italiano non ti vuole”, “Stanno facendo la raccolta differenziata”.
I commenti offensivi erano su TkTok a due video pubblicati dal Comune che documentano le celebrazioni del 25 aprile a Pesaro.
In uno Segre arriva al monumento della Resistenza e dice a Biancani: «È la prima volta che trascorro il 25 aprile a Pesaro e non potevo mancare».

Hater rossi contro Liliana Segre

«Sono parole gravi che andrebbero perseguite dalla giustizia. Pesaro è con lei e bene, benissimo, abbiamo fatto a darle la cittadinanza onoraria», dichiara imbarazzato il sindaco di Pesaro, Biancani.

Frasi che non sono rimaste senza reazione pubblica. Il presidente del Senato Ignazio La Russa è tra i primi a intervenire. «Nel ribadire con assoluta fermezza la mia totale condanna per qualunque atto di antisemitismo, esprimo solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica alla senatrice Liliana Segre, vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro», scrive il presidente del Senato su Facebook.

Solidarietà e vicinanza alla senatrice a vita viene espressa da parte di tutti i senatori del gruppo di Fratelli d’Italia «Non è la prima volta – osserva il presidente dei senatori di FdI Lucio Malan – che la senatrice è oggetto di parole di odio, sintomo di un fenomeno preoccupante che va non solo censurato senza esitazioni o distinguo, ma anche perseguito colpendo con fermezza i colpevoli quando, oltre che la decenza, infrangono le leggi in vigore. Queste parole suonano ancora più gravi perché giungono a pochi giorni dalle celebrazioni per gli 80 anni dalla Liberazione dalla dittatura nazista e fascista, di cui Liliana Segre porta incise nella sua memoria, e non solo, le sofferenze».

«Alla senatrice Liliana Segre giunga la piena e totale solidarietà mia e di tutto il gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera – commenta Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera – per gli ennesimi e beceri insulti, intrisi d’odio e violenza, ricevuti sulla pagina social del comune di Pesaro, dove ha presenziato in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Questo dilagante antisemitismo va condannato senza indugio e siamo certi che la senatrice a vita, che ha vissuto in prima persona l’abominio della Shoah, non si farà intimidire».

Crippa (Lega): “L’odio ribolle nelle viscere della sinistra”

Mentre il vicesegretario della Lega Andrea Crippa parla di «indecenti minacce a Liliana Segre, dopo le violenze contro le comunità ebraiche in troppi cortei del 25 aprile. L’odio, la rabbia e la violenza che ribollono nelle viscere della sinistra sono spaventosi, e non dimentichiamo gli insulti contro Salvini che hanno caratterizzato troppe manifestazioni».

In serata arriva anche la nota del Pd. «Il Partito democratico sta con Liliana Segre, che continua a essere faro ed esempio contro l’odio e l’indifferenza, che hanno portato alle pagine più buie della nostra storia», dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein, denunciando «questa violenza dilagante che troppo spesso sulla rete rimane impunita e non lo possiamo accettare. Siamo al suo fianco». Ma le cronache riportano che, a sinistra non tutti sono schierati come dice la Schlein. «Chi offende Liliana Segre offende la nostra storia e i valori democratici su cui si fonda la Repubblica. Siamo e saremo sempre al suo fianco», dichiara in una nota il Movimento 5 Stelle.

Già in passato la senatrice, attraverso il suo legale Vincenzo Saponara, ha presentato denunce e la Procura di Milano ha chiuso le indagini su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale nei suoi confronti (per altre 17, fra cui il “compagno” Chef Rubio ha chiesto l’archiviazione a cui il legale si è opposto presentando una tabella con 246 account social con gli insulti e le minacce che contengono). Ed ora pare scontato che valuterà la denuncia anche per i nuovi insulti. Una situazione che ha continuato ad aggravarsi dal 7 ottobre 2023 ma che non fa desistere la senatrice, che il 10 settembre compirà 95 anni, dal partecipare ad incontri e continuare il suo lavoro di tenere viva la memoria sull’Olocausto.

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  1. Anche i politicanti del centrodestra usano la carta dell’antisemitismo per farsi belli con gli innominabili quando gli insulti sono rivolti alle azioni della persona e non alla sua religione. Consiglio ai nostri politici la lettura di un libro di quasi 2000 anni fa, “la guerra giudaica” di Flavio Giuseppe, e capirete molto meglio l’attuale situazione medio orientale e magari smetterete di andare nella sinagoga di Roma a chiedere il permesso di fare politica.

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