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Il direttore del Fatto ricorda che l’area europea spende il 38% in più della Russia in spese di difesa, ma viene interrotto dal giornalista Paolo Mieli che insorge: “Stiamo parlando di tanti singoli paesi che possono tenere testa a un eventuale sghiribizzo della Russia, come fece il generale Mannerheim durante la seconda guerra mondiale che fu un bel test”. (VIDEO)
“Ma non c’era l’atomica”, replica Travaglio.
“Sì, ma l’atomica si usa per la propaganda“, ribatte Mieli.
“Capisco che che non vai più ai ricevimenti degli americani perché sono diventati dei traditori”, risponde ironicamente Travaglio, facendo riferimento a una promessa lanciata da Mieli nella stessa trasmissione all’indomani dello scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca.
“No, adesso ci torno se mi invitano”, assicura Mieli.
“In ogni caso – spiega il direttore del Fatto – vorrei far notare che la Nato e che l’articolo 5 della Nato esistono ancora. Quindi, se la Russia, come tutti dicono, sta per entrare in un paese europeo, si ritrova contro 32 eserciti Nato armati nuclearmente esattamente come la Russia. Quindi, non ho capito bene di che cosa stiamo parlando”.
Finale commento della conduttrice Lilli Gruber sugli interventi di Travaglio e di Lucio Caracciolo: “Oh, mamma mia, ad ascoltarvi c’è solo da temere. Io comunque sono una cittadina europea e continuerò a esserlo”.
“Ma voi siete rassicurati dal fatto che i polacchi e i tedeschi vogliano l’atomica? Io no“, chiosa Travaglio.
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