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Bruno Pizzul, storica voce del giornalismo sportivo italiano, è morto all’ospedale di Gorizia. Avrebbe compiuto 87 anni tra pochi giorni. Nato a Udine l’8 marzo del 1938, dalla Coppa del Mondo del 1986 è diventato la voce delle partite della Nazionale ed è stato il telecronista delle gare degli Azzurri in occasione di cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, congedandosi nell’agosto 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Ha il rimpianto di non aver mai potuto raccontare un trionfo della Nazionale, ma l’unica cosa che cancellerebbe dalla sua carriera è la tragica notte dell’Heysel, commentata magistralmente anche se non avrebbe mai voluto farlo.
Ha raccontato, ricorda RaiNews, i Mondiali da Messico 1970 a Corea 2002, gli Europei dal 1972 al 2000, le coppe internazionali degli anni Settanta, Ottanta, Novanta e inizio Duemila. Alle telecronache ha affiancato anche la conduzione di Domenica Sprint e poi della Domenica Sportiva. Fu assunto in Rai nel 1969 e l’anno seguente commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia)
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