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CORTE UE, SENTENZA SUI VACCINI COVID: “SERVE PRESCRIZIONE, I MEDICI SONO LIBERI DI NON RACCOMANDARLI”
di Elisabetta Barbadoro per Byoblu
I vaccini anti-Covid andavano somministrati su prescrizione e i medici sono liberi di non raccomandarli se nutrono dubbi sulla loro efficacia o sicurezza. Lo afferma la Corte di giustizia europea in una sentenza emessa il 30 gennaio scorso.
Gli effetti della sentenza
Si tratta di un pronunciamento rilevante che potrebbe avere effetti sui procedimenti in corso che riguardano i lavoratori sospesi perché non vaccinati, i danneggiati dalla campagna di immunizzazione anti-covid e i medici che sono stati sospesi o radiati dall’ordine professionale perché critici sulle imposizioni dell’era Covid.
Il ricorso promosso da Vanni Frajese
Il ricorso alla Corte suprema di Lussemburgo è stato promosso dal professor Giovanni Frajese, medico enodocrinologo, che aveva sollevato alcune irregolarità da parte della Commissione europea nella procedura di autorizzazione dei prodotti anti-covid a mRna Pfizer e Moderna.
Anche se i giudici europei hanno rigettato il ricorso e condannato Frajese al pagamento delle spese legali, la sentenza – di cui ha dato notizia il quotidiano La Verità – apre ad alcune considerazioni sulla responsabilità dei medici vaccinatori e la legittimità della campagna vaccinale Covid.
I punti principali della sentenza
Gli avvocati che hanno assistito il ricorrente, Olga Milanese e Andrea Montanari, osservano, a proposito del pronunciamento dei giudici europei, che “la Corte Suprema di Lussemburgo non dichiara in nessun passaggio legittime” le autorizzazioni definitive ai cosiddetti vaccini a mRna. Si leggono invece, sempre secondo gli avvocati, “importanti ammissioni e conferme in tema di piena libertà e autonomia di cura del medico rispetto alle vaccinazioni obbligatorie o raccomandate dallo Stato e di obbligo di previa prescrizione medica che i vaccini Covid richiedevano in base alle norme europee”.
I giudici hanno messo nero su bianco che dagli allegati del processo in questione risulta che “una prescrizione medica è necessaria ai fini della somministrazione” dei vaccini Covid a mRna.
In un altro passaggio è scritto che se il ricorrente, cioè vanni Frajese, “nutrisse dubbi quanto alla sicurezza o all’efficacia dei vaccini, egli resterebbe libero di non raccomandare o di non somministrare tali vaccini”.
Lavoratori sospesi, medici radiati
Peccato che in Italia nessun medico, per ragioni di responsabilità legale, ha prescritto la somministrazione di questi vaccini, e alcuni medici che hanno sconsigliato i sieri sono finiti sotto procedimento disciplinare, e in vari casi sono stati sospesi o addirittura radiati per aver criticato sicurezza ed efficacia dei prodotti anti-Covid.
Va sottolineato che questa sentenza è stata emessa dall’organo di giustizia di massimo grado secondo l’ordinamento europeo: la corte di Lussemburgo è gerarchicamente superiore anche ai tribunali nazionali.
Di questa sentenza quindi i anche i giudici italiani dovranno tenere conto nei tanti processi in corso e futuri che riguardano le conseguenze della campagna vaccinale Covid.
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